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NAPOLI – Non solo Mario Martone. Non solo Pier Francesco Favino. Non solo ‘Nostalgia’, proprio in questi giorni nei cinema. La Sanità è un luogo capace di fare da set anche al futuro e di farlo immaginare con rinnovata speranza.

Questo, grazie a un altro ‘regista’ d’autore: l’architetto Renzo Piano.

Da quando il presidente Giorgio Napolitano, nel 2013, l’ha nominato senatore a vita, finanzia progetti di “rammendo urbano” nelle più disparate periferie italiane.

E a Napoli ha scelto il quartiere più centrale ma periferico che esista: la Sanità.

Domenica sera, così, si sono ritrovati in 300, guidati dal parroco don Antonio Loffredo e dall’architetto Francesca Iarrusso, a visionare per la prima volta i progetti e i rendering che promettono di cambiare il volto del quartiere e, con esso, i destini di chi lo abita.

In tutto sono 4 i progetti messi in campo. Quello dei Renzo Piano boys è coordinato dai professori del Dipartimento di Architettura della Federico II Nicola Flora e Daniela Buonanno e hanno la firma di 4 borsisti: Marino Amodio, Giuseppe De Pascale, Davide Savoia e Orazio Nicodemo.

Il loro progetto interesserà lo spazio prospiciente il cimitero delle Fontanelle, il celebre ossario noto per il culto delle anime pezzentelle.

Si tratta di un’area di circa 300 metri quadri che coinvolge l’ingresso al cimitero, il contiguo sagrato della Parrocchia di Maria Santissima del Carmine e un piccolo giardino messo a disposizione da privati e ora destinato ad un uso pubblico.

L’idea del gruppo G124 made in Naples è quello di dare dignità all’ingresso dell’ossario, ora coperto da una tettoia in lamiera, e collegare il sagrato con le due aree contigue: l’ingresso al cimitero e l’area verde. Il progetto sarà finanziato da fondi privati e realizzato nell’arco di 2 anni.

“Per completare l’opera – ha spiegato poi Nicola Flora – saranno realizzati anche dei micro progetti definiti da noi architetti come ‘operazione pollicino’ perchè serviranno a disseminare lungo il percorso verso le Fontanelle altri elementi di bellezza e arredo urbano”.

Si tratta di 4 piccole piazze, oggi niente più che aree-parcheggio, che saranno recuperate con nuovo arredo, panchine, piante e nuova illuminazione. 

E gli altri 3 progetti presentati domenica?

Il primo è “Una nuova porta per la Sanità”: la costruzione di 2 ascensori che consentiranno di collegare l’area dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte con quella sottostante costituita da un’ampia cavità tufacea adiacente la basilica di San Gennaro extra Moenia.

Il secondo è quello relativo alla nuova uscita della metropolitana Materdei verso la Sanità che prevede il recupero di una cavità sotterranea.

Il terzo è quello della riqualificazione del Borgo Vergini.

Emanuele de Lucia è il portavoce del Comitato Giovani delle Fontanelle e si sente di dire: “Finalmente ci sono segnali positivi anche per noi. Questo certamente grazie a don Antonio Loffredo, il presidente della Municipalità Fabio Greco, ma anche all’attivismo di tanti cittadini e residenti del rione oltre che di tante associazioni con le quali facciamo squadra: la Fondazione di Comunità San Gennaro, l’Apogeo Records, le Forti Guerriere, la Rete Commercianti del Rione Sanità, i commercianti del quartiere Fontanelle. E’ stato un onore essere scelti dal team di Renzo Piano. Speriamo ora che il cimitero, dopo 2 anni di chiusura, riapra quanto prima”.

L’amministrazione Manfredi aveva promesso lavori celeri e la riapertura entro la primavera: non si vive di sola nostalgia.