Nel recupero l’Inter ha ripreso il Milan nel derby e nel recupero la Roma ha ripreso il Napoli all’Olimpico. Uno a uno a San Siro e stesso risultato nella Capitale con la corsa scudetto che resta invariata, mentre aumentano i rimpianti di Antonio Conte, in vantaggio contro i giallorossi per oltre novanta minuti grazie al gol di Spinazzola, recuperato da quello di Angelino nell’extratime. La marcia che sembrava inarrestabile del Napoli, dunque, si interrompe a Roma perché dopo aver battuto nell’ordine Atalanta e Juventus, sono i giallorossi a fermare Lukaku e compagni, ancora primi a più tre dall’Inter che deve recuperare la gara con la Fiorentina. L’Olimpico, invece, si conferma un fortino inespugnabile, o quasi, con Ranieri che, pronti via, prova a sorprendere Conte. Sono sei, infatti, i cambi rispetto alla formazione di giovedì in Europa. Fuori Hummels, Paredes, Saelemaekers, Dybala, Pellegrini e Dovbyk, dentro Rensch, Cristante, Pisilli, Soulé, El Shaarawy e Shomurodov. Diverso anche il modulo perché si schiera a quattro contro il tridente del Napoli composto da Politano, Lukaku e Neres. Tra le fila azzurre recuperato anche Buongiorno, ma solo per la panchina e dunque in campo va Juan Jesus che non fa rimpiangere il collega. Dai suoi piedi nasce l’1-0 del Napoli al 29′, per un gol che porta tutto la firma dell’ex perché il lancio in profondità del brasiliano è sulla corsa di Spinazzola che scappa alle spalle di Mancini e con il pallonetto batte Svilar per il vantaggio. Una rete gestita fino al duplice fischio e con la squadra di Conte capace di abbassare il ritmo dopo un avvio molto forte, soprattutto in fase di pressing. Eppure di occasioni, fino al gol, gli azzurri ne avevano avute solo due e non nitidissime: la prima con un tiro strozzato di Lukaku, mentre la seconda con McTominay. La Roma è ben messa in campo e sfrutta i giocatori di gamba a disposizione per ripartire in contropiede, ma negli ultimi metri pecca di qualità non preoccupando mai Meret, se non con il colpo di testa di Ndicka a pochi secondi dalla fine del primo tempo. E così alla prima disattenzione subisce l’1-0, costringendo Ranieri a cambiare, non nell’intervallo, ma poco dopo l’occasione del Napoli sull’asse Anguissa-McTominay, conclusa con il tiro alto sopra la traversa dello scozzese. Escono El Shaarawy e Koné, quest’ultimo diffidato e anche ammonito (salterà la prossima gara con il Venezia), dentro Saelemaekers e Paredes. Poco più tardi fa il suo ingresso anche Dovbyk per Cristante, ma i pericoli che la Roma crea arrivano tutti da calcio di punizione con Paredes. E se il primo dà solo l’illusione del gol, il secondo finisce sul palo. Un legno lo prende anche il Napoli, seppur in fuorigioco, perché da calcio piazzato è Lukaku a tirare col destro, ma la deviazione di Rensch sporca il pallone sulla traversa. Negli ultimi minuti Ranieri si gioca il tutto per tutto con la carta Dybala, mentre Conte toglie Lukaku, fischiato, per Simeone. Come nel derby di Milano, però, è il recupero a dare altre emozioni con il forcing giallorosso che si conclude con il gol del pari al 92′ grazie alla rete di Angelino su assist di Saelemaekers. E così al triplice fischio è festa Roma e amarezza Napoli, nonostante i 54 punti in classifica che fanno sì che sia la seconda miglior partenza di Conte da allenatore. Meglio, dopo 23 giornate, aveva fatto solo con la Juventus nella stagione 2013-14 e l’annata finì con lo scudetto. Lo stesso obiettivo in cui sperano i tifosi partenopei, presi da mira da quelli romanisti con cori di discriminazione territoriale e sfottò sotto forma di striscioni dopo quando successo lo scorso weekend a Roccaraso. Ma questa è un’altra storia.
Niente fuga per il Napoli, la Roma strappa il pari nel recupero
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