Napoli – Una poliziotta violentata da un bengalese in piena notte. Accade a Napoli, nella zona del porto, all’altezza del Varco Pisacane, a pochi metri dalla Questura, dalla sede del Comune di Napoli, dalla Prefettura. Ogni giorno in quella zona transitano migliaia di turisti, ma quando cala l’oscurità della sera diventa un’area isolata e sempre più pericolosa. Ormai la notte fa sempre paura a Napoli e continua a rappresentare il momento ideale perché si scateni la violenza di ogni tipo, da quella della grande criminalità con i suoi loschi traffici sino a quella micro che si alimenta nella povertà e nell’ignoranza. A tutto ciò si va ad aggiungere l’impossibilità per le forze dell’ordine, per la ristrettezza di uomini e mezzi, di riuscire ad arginare l’escalation violenta dell’ultimo periodo.
L’agente, che stava andando a prendere l’auto, dopo avere terminato il suo turno di servizio al Commissariato Decumani, è stata vittima di una violenza atroce, caduta nella trappola di una notte di terrore, come accade ormai da tempo in una città sempre più fuori controllo e altamente rischiosa, dove nessun cittadino è al sicuro. Il controllo del territorio sta per sfuggire del tutto di mano a forze armate e istituzioni. Per questo terribile episodio, vicinanza e solidarietà alla vittima sono arrivate da tutto il mondo politico e istituzionale. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha ribadito il suo totale impegno e disponibilità a collaborare per provare a ripristinare la sicurezza in città. I sindacati di Polizia chiedono più risorse per garantire il controllo del territorio e una riflessione sulle “patologie dell’immigrazione“. Una metropoli ormai abbandonata a sé stessa, dove la delinquenza locale e straniera dilaga. La violenza nei confronti della poliziotta, infatti, va ad aggiungersi ai tanti episodi che vedono protagonisti baby gang e clan in zone centrali e periferiche della città.
I napoletani non possono più vivere questi disagi e l’unico modo per limitare e fermare queste azioni è un intervento forte delle istituzioni. Inutile ripercorre le cronache di questi mesi, ma è ampiamente noto che in tutta l’area metropolitana sono aumentate le aggressioni – ovviamente scippi e rapine – ma, soprattutto, si sta diffondendo un senso di insicurezza e di terribile paura tra i cittadini. Non servono militari, polizia e carabinieri sul lungomare Caracciolo, o su corso Umberto, se poi scompaiono nelle ore notturne. Molti quartieri diventano terra di nessuno, zone franche il cui controllo del territorio è completamente affidato alla giurisdizione di vere e proprie bande armate o di disadattati.
Napoli sembra giunta ad un punto di non ritorno e le parole non bastano più. C’è bisogno di un piano strategico e sinergico tra tutte le forze positive e propositive per provare a debellare questo fenomeno criminale che macchia una città bella e importante come Napoli. Solo con azioni drastiche si potrà invertire questa tendenza.