“Purtroppo al Vomero, quartiere collinare partenopeo, ci ritroviamo anche in questo periodo con i problemi di sempre, con una micro delinquenza e con le baby gang, ancora più agguerrite, come dimostra il grave episodio, ripreso da alcuni organi d’informazione e per verificare e ricostruire la dinamica del quale sono in corso indagini da parte dei carabinieri, avvenuto oggi, intorno alle 14:00, quando un minorenne che , dopo l’uscita dalla scuola, si trovava in piazza Quattro Giornate con alcuni amici, sarebbe stato accerchiato da un gruppo di coetanei, uno dei quali, senza alcun motivo, lo avrebbe colpito alla testa con un tirapugni. Soccorso dal 118, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale CTO per ricevere le cure del caso“. A intervenire ancora una volta sul grave episodio è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che, oltre ad aver promosso, prima della pandemia, un flash mob, in via Scarlatti, per dire basta ad analoghi episodi delinquenziali, ha fondato sul social network Facebook un comitato contro la movida violenta e le baby gang che conta oltre 700 iscritti.
“Purtroppo – afferma Capodanno – l’episodio registrato oggi, in una piazza centrale e in pieno giorno, è di una gravità inaudita ma non è il primo. Un episodio analogo, con la stessa dinamica, sempre intorno alle 14, all’uscita dai plessi scolastici, si era già registrato ai danni di un altro ragazzo ad aprile dell’anno scorso in via Luca Giordano. Si ripropone con l’occasione il problema di modificare la legislazione circa la punibilità dei minorenni che, rispetto ad atteggiamenti che emulano palesemente quelli dei boss della camorra, andrebbero arrestati e tenuti in appositi istituti di pena, anche a fini rieducativi, e non riaccompagnati a casa, se e quando si riesce ad acciuffarsi, con al massimo una tirata d’orecchie“.
“Tra l’altro – continua amareggiato Capodanno –, anche quando gli organi d’informazione riportano episodi del genere, essi, per un breve lasso di tempo rimangano alla ribalta delle cronache, per poi finire nel silenzio più assoluto senza che si assumano provvedimenti atti ad arginare episodi delinquenziali che vedono, con notevole frequenza, l’area collinare partenopea aggredita da teppisti e balordi, a caccia dello scontro e della rissa. Sovente, come testimoniano altri analoghi episodi accaduti anche in un recente passato, i componenti di questi gruppi di giovinastri, impropriamente denominati “baby gang”, vista l’efferatezza degli atti delinquenziali che realizzano, agiscono armati con mazze e coltelli“.
“Episodi più o meno simili a quello appena descritto purtroppo se ne registrano tantissimi – sottolinea Capodanno -. Purtroppo però le persone aggredite, spaventate ma anche presumibilmente sfiduciate, sbagliando, sovente non denunciano alle autorità preposte gli episodi di violenza che subiscono. Il Vomero purtroppo rischia così di trasformarsi in una sorta di nuovo Bronx metropolitano, dove, specialmente in alcune ore della giornata, come peraltro è accaduto oggi quando si è verificata l’aggressione, non si osserva alcuna vigilanza, pure per porre un argine al dilagare della micro delinquenza e, segnatamente, delle baby gang, sempre più arroganti e aggressive“.
“Al riguardo – conclude Capodanno – gli abitanti auspicano da tempo che vengano, tra l’altro, ripristinate le figure del poliziotto e del carabiniere di prossimità, che sono purtroppo scompare da prima della pandemia. Fino ad oggi, gli appelli rivolti al riguardo sono rimasti inascoltati. Sicché, in mancanza di adeguati provvedimenti atti a contrastare il grave fenomeno e in assenza di un controllo del territorio puntuale e continuo esteso a tutte le ore del giorno, l’unica legge, che sembra governare in alcuni frangenti, appare quella imposta dalla micro e dalla macrodelinquenza“.
Sulla difficile situazione della sicurezza nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, testimoniata anche da quest’ultima vicenda, Capodanno auspica un’apposita riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico al fine di attivare iniziative concrete per arginare e debellare il fenomeno delle baby gang.