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Erano tornati a stampare banconote false da 20, 50 e 100 euro nello stesso bunker finito sotto sequestro l’anno scorso ma sono stati subito individuati e bloccati dai carabinieri. Sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e distribuzione di banconote false le quattro persone a cui i militari dell’arma hanno notificato due arresti in carcere, uno ai domiciliari e un obbligo di dimora a Napoli.
Al bunker, che si trova nel quartiere Barra di Napoli, nei pressi del garage di colui che viene indicato dagli investigatori come il capo della banda di falsari, si poteva accedere solo attraverso una parete di mattoni mobile, posizionata su rotaie, che poteva essere spostata grazie a un sistema elettrico-elettronico artigianale.
La produzione delle banconote false aveva subito un duro colpo, grazie ai militari del Nucleo Operativo Antifalsificazione Monetaria di Roma e del Comando Provinciale e del Nucleo Operativo Antifalsificazione Monetaria di Napoli, il 14 agosto 2024, con una maxi operazione che aveva sgominato un’abilissima banda di falsari. Dallo scorso 14 marzo, però, i militari tenendo sotto controllo alcuni sospettati, sono riusciti a scoprire che la produzione era ripresa, proprio nello stesso sito produttivo, ancora sotto sequestro.
Le indagini, svolte con il contributo specialistico della Banca d’Italia – spiega una nota della Procura di Napoli a firma del procuratore aggiunto Alessandro Milita e con il supporto di Europol, soprattutto per il censimento delle filiere distributive rivolte all’estero e, in particolare, verso la Francia, hanno consentito di accertare che i falsari, a partire dal 2021, avevano generato 5 insidiosissime classi di contraffazione diffuse in tutti i paesi Europei, avendo prodotto circa 380 mila banconote, per un valore nominale complessivo di circa 11 milioni e 500 mila euro, riuscendo a monopolizzare circa il 30% della valuta falsa circolante nell’eurozona”.