NAPOLI – Oggi, nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, hanno firmato la lettera di assunzione i primi 200 vincitori del concorso per operatori ecologici indetto dal Comune e da Asìa, l’azienda che si occupa della raccolta e dello spazzamento rifiuti in città.
Pettorina arancione addosso, i neo assunti hanno festeggiato il loro primo giorno di lavoro assieme ai vertici dell’azienda e al sindaco Gaetano Manfredi.
Fatto sta che mai come in questo caso, i numeri dicono molto più delle parole sul fronte della fame di lavoro che c’è in città. Tra i primi 200 dei 500 vincitori totali del concorso da spazzino, 12 sono laureati. A settembre, quando fu indetto il concorso, tra i 26.000 partecipanti, ne risultarono oltre 1000 con questo titolo di studio. Ma oggi, con i 12 dottori, ci sono 169 con un diploma e 19 con la licenza media.
Inoltre, 164 sono uomini, 36 donne per un’età media di 24 anni. Il più giovane in assoluto ad aver firmato la lettera di assunzione ha 18 anni; la ragazza più giovane, invece, ne ha 19.
E’ il primo giorno di Asìa 2.0, è stato detto in aula nel corso della celebrazione. Anche perché il concorso appena espletato dovrebbe fare da prologo ad un altro per gli autisti. Ma soprattutto a un nuovo sistema degli impianti in città.
A tal proposito, qual è la situazione?
Alla domanda risponde il presidente di Asìa, Domenico Ruggiero: “I biodigestori saranno 2. Il primo a Ponticelli in via De Roberto per il quale stiamo rifacendo il bando dopo che è andato deserto il primo. Il secondo, invece, a San Pietro a Patierno, in via del Riposo, per il quale abbiamo avviato l’iter procedimentale. In più ci saranno impianti per il trattamento della carta e della plastica, uno a Scampia, un altro nell’ex Icm e altri in varie Municipalità”.
Gli obiettivi ora sono due: di breve e lungo periodo. Di breve è quello di avere una Napoli più pulita già in occasione delle prossime festività natalizie, quando è atteso un milione di turisti. Il secondo è datato 2027: il 60% di differenziata, considerato lo standard delle aree metropolitane più avanzate d’Europa. Oggi, la raccolta verde in città si ferma al 37%.