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Il sindaco di Napoli aveva sospeso l’occupazione di suolo pubblico nelle aree pedonali al Vomero, per le strutture mobili dei locali, e ordinato la rimozione di sedie e tavolini all’interno dei dehors fissi, in due date: ieri 18 aprile, giorno della Via Crucis, e domani festività di Pasqua, quando è prevista la Processione di Gesù Risorto. Ma il Tar Campania (settima sezione) ha imposto un parziale dietrofront. A proporre ricorso la nota catena di pizzerie “Errico Porzio”. Facciamo però un passo indietro. Il 15 aprile c’è l’ordinanza sindacale. Nel provvedere, Manfredi ricorda le decisioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, assunte l’11 aprile. “Ha disposto – scrive – di replicare il dispositivo già messo in atto lo scorso anno per la processione di San Gennaro del giorno 19 settembre 2024, definita in sede di comitato dell’11 settembre 2024, con la sospensione dei provvedimenti di occupazione di suolo pubblico delle strutture mobili lungo il percorso e la rimozione di tavolini e sedie, ubicati all’esterno dei dehors fissi”.

Il 15 aprile, inoltre, l’Unità di Polizia Locale Vomero comunica gli orari nevralgici, in cui le manifestazioni religiose transiteranno sulla pubblica via. E quando dunque dovrà essere in vigore l’ordinanza. Il sindaco ritiene anche “di dover accogliere i profili di criticità relativi all’espletamento degli eventi in questione espressi dalla Presidente della V Municipalità“, con una nota del 27 marzo scorso. A prevalere è il timore dei rischi. Le persone, infatti, “potrebbero essere ostacolate dalla presenza di gazebo, dehors, tavoli e sedie”. Per permettere il regolare svolgimento delle manifestazioni religiose, Manfredi dunque ordina la stop all’occupazione di ombrelloni e gazebo mobili lungo il percorso, e la rimozione di tavolini e sedie interni ai dehors fissi. Per il primo caso, l’ordinanza è in vigore dalle 20.00 sino alle ore 22.30 di venerdì 18 aprile. Nel secondo, dalle 11.30 sino alle 14.00 di domenica 20 aprile. Le strade interessate sono via Luca Giordano e via Alessandro Scarlatti. Per i trasgressori, previste multe da 25 a 500 euro. Ma qualcuno non ci sta, e deposita un ricorso d’urgenza. È la società del pizzaiolo-imprenditore Errico Porzio, presente con un locale in via Scarlatti, assistita dagli avvocati Luisa Acampora e Riccardo Ferretti. E il giudice accoglie l’istanza cautelare. Solo in parte, tuttavia. Sia perché il reclamo è pervenuto oggi, in ritardo per la Via Crucis. E sia perché conferma alcune disposizioni previste per domani.

Per il Tar, “le esigenze di sicurezza pubblica risultano adeguatamente soddisfatte mediante” l’altolà alle strutture mobili. “Senza che – afferma il decreto – occorra anche vietare l’utilizzo dei posti all’interno dei dehors fissi”. Una pronuncia ispirata al “principio di proporzionalità e tenuto conto dei precedenti relativi alla processione di San Gennaro richiamati dallo stesso provvedimento impugnato“. Insomma: “Nel contemperamento dei contrapposti interessi”. Il tribunale riconosce pure l’urgenza della questione, per “il pericolo di danno“. È reputato “di tale gravità” da non consentire di attendere la prossima camera di consiglio, fissata per l’8 maggio prossimo. “Siamo stati costretti al ricorso, anche con dispiacere – spiega Errico Porzio -, perché una comunicazione 8 ore prima, con 20 persone a lavorare, non è stata una cosa molto carina. Anche perché la sospensiva era stata ordinata per un rituale passato per 5 minuti alle 21.30“. Al maestro pizzaiolo è parsa “una presa di posizione troppo rigida”.

Porzio parla del “malessere” esploso nella categoria, di cui testimoniano le chat delle pizzerie. Lui ha rotto gli indugi, cogliendo un risultato “a favore di tutti”. A indurlo è stata una serie di considerazioni. “Questo è un periodo festivo – racconta -, in cui stiamo cercando di lavorare un po’ di più, perché i primi tre mesi dell’anno sono stati duri”. Al limite, “avremmo anche accettato la decisione di togliere i tavoli esterni, cosa che abbiamo fatto”. Ma “costringerci a non lavorare all’interno del dehor – aggiunge l’imprenditore -, mi è sembrata una cosa troppo drastica. Addirittura ci avevano chiesto di smontare il dehor, per una cosa di due minuti”. E adesso è anche l’ora di qualche polemica politica. “L’intervento del Tar era inevitabile per evitare un ingiusto danno agli esercenti” sostiene Rino Nasti, capogruppo di Europa Verde alla Municipalità Vomero Arenella. “La vicenda piuttosto denota – attacca il consigliere – l’incapacità politica a livello di Municipalità di organizzare nel modo migliore delle tranquille processioni, senza creare un clima di conflitto sul territorio”.