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Un cortile di un ex carcere minorile, un campetto in pietra e una passione che non si spegne. È da qui che nasce l’appello di Riccardo Giordano, capitano della squadra pulcini dello Spartak San Gennaro, un’associazione calcistica del centro storico di Napoli, che ha deciso di scrivere direttamente al Sindaco Gaetano Manfredi.

Una penna, un foglio e un sogno: giocare a calcio senza ostacoli. Ha solo 11 anni, ma ha già le idee chiare su cosa serve a Napoli: più campi di calcio per i ragazzi. Una lettera semplice in cui il piccolo Riccardo denuncia la carenza di spazi dedicati allo sport nella zona centrale della città. “Utilizziamo un cortile di un ex carcere minorile in rovina, con un campo in pietra e due porte di calcio. Per le partite dobbiamo spostarci in periferia o addirittura in altri paesi”, racconta. E aggiunge un dettaglio che colpisce: “Per giocare con gli amici dopo scuola, ci ritroviamo spesso a Piazza Dante, ma finiamo per spostarci perché il pallone disturba i clienti dei bar”.

Riccardo non si limita a lamentarsi, ma propone soluzioni. Chiede al Comune di rendere accessibile gratuitamente il campo ristrutturato di Parco Lieti, oggi fuori portata per la sua scuola calcio popolare e gratuita. E sogna un futuro in cui le aree libere della città vengano trasformate in spazi per giocare a pallone, anziché in negozi o ristoranti. “La nostra squadra ha manifestato a settembre sotto il Comune con uno striscione che diceva: ‘Né promesse né parole, ma campi per giocare a pallone’. Napoli è la patria del calcio, grazie a Maradona, e dovrebbe avere più campi dove tutti possano divertirsi”, scrive Riccardo.

Il messaggio di Riccardo è un richiamo all’attenzione per i più piccoli e alla necessità di spazi per una crescita sana, lontana da schermi e cemento. La lettera è un invito, ma anche una sfida per l’amministrazione comunale: sarà capace di rispondere al sogno del piccolo capitano e di tanti altri bambini come lui? Intanto, la voce di Riccardo ha già raggiunto molti cuori. E forse, come spesso accade nello sport, la sua caparbietà saprà fare la differenza.

 

LA LETTERA INTEGRALE:

“Il Capitano dei nostri pulcini (2012/2013) scrive al Sindaco di Napoli. Al Sindaco del Comune di Napoli Gaetano Manfredi. Egregio Sindaco di Napoli, le scrivo per evidenziarle della mancanza di campi di calcio e spazi per praticare lo sport nella zona centrale di Napoli. Da qualche anno sto frequentando un’associazione calcistica nel centro storico di Napoli e per gli allenamenti utilizziamo un cortile di un ex carcere minorile in rovina, un campetto in pietra con delle linee (per farlo assomigliare di più a un campo) e due porte di calcio. Per le partite di campionato siamo costretti a spostarci, ogni settimana, con un pulmino, in periferia o addirittura in altri paesi. Poi per giocare a calcio con gli amici spesso dopo scuola utilizziamo Piazza Dante, ma dopo un po’ siamo costretti a spostarci poiché diverse volte il nostro pallone finisce vicino ai tavoli dei bar. Recentemente il Comune ha ristrutturato un vecchio campo di calcio al parco Lieti a Capodimonte ma ci ha chiesto di pagare tanti soldi all’anno per farci allenare e giocare delle partite, ma la squadra di cui faccio parte non può pagare il campo poiché è una scuola calcio popolare e gratuita. Per questo motivo abbiamo fatto una manifestazione verso l’inizio di Settembre sotto la sede del Comune a Piazza Municipio con uno striscione dove c’era scritto “nè promesse nè parole, ma campi per giocare a pallone”; perciò le chiedo, poiché lei è il capo del Comune, di farci allenare gratuitamente in questo campo. A Napoli ci sono moltissimi fast food, ristoranti, negozi di vestiti, bar ecc. ma ci sono pochissimi campi di calcio fra cui tanti sono a pagamento, quindi secondo me si dovrebbero usare le parti libere rimanenti di Napoli non per costruire bar e altro, ma per far diventare quei luoghi dei campi di calcio dove chiunque possa andare a divertirsi. Soprattutto a Napoli ci dovrebbero essere molti campi in quanto patria del calcio grazie a Maradona a cui è stato dedicato anche uno stadio. Spero che lei abbia compreso il mio pensiero; grazie mille per sua attenzione. Riccardo Giordano”.