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Napoli – Negli ultimi tre anni, l’Agenzia nazionale per i beni confiscati ha fatto registrare un incremento della propria attività. Tra il 2020 e il 2023 si è registrato un incremento di beni del 131% arrivando a circa 3mila beni con gli immobili passati da 975 a 2.413″. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel suo intervento d’apertura della seconda edizione del Forum dei beni confiscati oggi a Napoli. Il ministro ha sottolineato anche “il significativo miglioramento della gestione delle aziende confiscate che impegnano diverse migliaia di persone” ed ha ribadito il “convinto” sostegno del governo all’attività dell’Agenzia anche attraverso “un programma di incremento e di completamento dell’organico dell’Agenzia sia attraverso concorsi che con procedure di mobilità entro l’anno”.

La legalità è precondizione per lo sviluppo anche economico e l’utilizzo dei beni confiscati con una destinazione sociale efficace contribuisce al contrasto alla criminalità”. Lo ha detto l’assessore con delega alla Sicurezza del Comune di Napoli, Antonio De Iesu, aprendo la seconda edizione del Forum dei beni confiscati che oggi e domani si tiene presso la Stazione marittima di Napoli. De Iesu, ex questore di Napoli, ha sottolineato che “la dimensione della legalità è etica, è un processo generazionale di cui le istituzioni devono farsi carico, devono farsi carico delle famiglie in contesti sociali perché i bambini assorbono tutto”.

Una presa in carico che per De Iesu “non significa distacco dalla famiglia, ma significa accompagnare chi cresce in famiglie disagiate e in quartieri difficili. E un lavoro lungo – ha aggiunto – e il nemico è la semplificazione e purtroppo spesso invece si semplifica”.

DE LUCA – Sul problema dei migranti e lo scontro politico sul tema che è in corso, la mia proposta è di definire una politica nazionale, non una di maggioranza e una di opposizione. Una politica italiana su un tema che impegnerà l’Europa nei decenni futuri”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso del Forum sui Beni Confiscati a Napoli.
Dobbiamo evitare – ha detto De Luca – che il tema sia una strumentalizzazione della destra e una stupidità della sinistra.
C’è chi ha guadagnato voti sollecitando paure e chi a sinistra ha fatto finta di non vedere l’immigrazione, invece la base deve essere che l’Italia trovi un’intesa su punti chiari di fondo. Al primo posto serve salvare la vita di chi sta a mare, perché fa parte dell’umanità. Ci sono state posizioni carognesche negli anni passati che hanno fatto i conti con la realtà, ora è il punto di partenza dell’idea italiana. Poi bisogna chiedersi se il flusso dei migranti arriverà a tempo indeterminato. Io credo di no, dobbiamo sapere che ci sia un punto limite oltre il quale l’Italia non può andare. Questo significa una accoglienza diversa, che avvii programmi di formazione per chi arriva, sapendo anche che se vogliamo eliminare la protezione speciale ma non possiamo rimandare nei paesi di origine chi arriva moltiplichiamo solo la delinquenza. Li lasciamo solo abbandonati a se stessi e alla delinquenza. Ne ho parlato oggi con il ministro Piantedosi, rivolgo l’invito al Governo a lavorare per definire una piattaforma unitaria degli italiani sul tema degli immigrati per convincere l’Europa e svegliarla da atteggiamenti di lontananza dal problema o di uso a danno dell’Italia”.
De Luca ha anche sottolineato sul tema che “nelle carceri del nostro Paese il 70% dei detenuti sono extracomunitari. Stiamo vedendo che sul Litorale Domitio si è insediata la mafia nigeriana autonoma dalla camorra. Se gli extracomunitari delinquono e non rispettano le regole vanno combattuti e contrastati con durezza, chi viene deve rispettare le nostre leggi, donne e famiglie”.

“Nessuno ha fatto guerra con nessuno. Voi vi inventate le palle solo per fare un po’ di ammuina. Non abbiamo litigato con nessuno, dove diavolo l’ha visto questo litigio? Non sapete neanche leggere”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania a margine del Forum sui beni confiscati rispondendo a un cronista che gli chiedeva se avesse fatto pace con il sindaco Manfredi dopo gli attriti per i fondi della Regione tolti al Teatro Mercadante di Napoli,
Ovviamente – ha detto De Luca – io sono io, Manfredi è Manfredi, e ognuno dice quello che pensa, ma questo non significa litigio. Io ho parlato di una cosa semplice, che invece non vedo sui giornali, perché le cose concrete non ritornano mai sui giornali. Quali sono le cose concrete? Sono che la Regione, che ha un rappresentante su 5 al Mercadante, è l’ente che paga più di tutti. Questo lo avete capito? Ve ne siete accorti? E siete convinti che chi anziché dire grazie alla Regione fa pure polemiche sia un cafone a 18 carati, o no? Allora quale litigio?”.

Sui beni confiscati “per fare passi avanti serve un’agenzia nazionale a Roma che li ristrutturi e li venda a privati. E’ l’unico modo per fare passi avanti, altrimenti ne celebriamo uno che funziona e migliaia restano abbandonati”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso del Forum sui Beni confiscati a Napoli.
Se la situazione resta quella di oggi – ha detto – andremo al fallimento del progetto. I beni confiscati devono fare i conti con le logiche di mercato, la burocrazia italiana e le carenza di figure professionali negli enti. Abbiamo migliaia di beni confiscati, i Comuni non possono fare niente, bisogna superare la regola ideologica in cui si pensa che l’uso deve essere in chiave pubblica. Quando entriamo in possesso di luoghi dobbiamo parlare con imprenditori privati, cooperative e terzo settore per dare in gestione questi beni. Bisogna dare la struttura a un imprenditore che faccia già questo mestiere invece di aspettare mesi e anni per una soluzione che non verrà perché lo Stato ci mette dieci anni, serve invece avere fiducia nell’imprenditoria. Se abbiamo paura di farlo, chiudiamo perché abbiamo fallito prima di cominciare”.