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Per il sostituto pg della Cassazione, a Napoli Obiettivo Valore srl non si potevano trasferire poteri pubblicistici di accertamento e riscossione di tributi. E chiede alla Suprema Corte di sancirlo, in nome di un principio di diritto. Sulla controversia, i giudici si sono riservati la decisione. Il verdetto è atteso entro un paio di mesi. Nei giorni scorsi si è tenuta l’udienza, il cui esito tiene sulle spine il Comune di Napoli. Nella requisitoria, il pubblico ministero Giovanni Battista Nardecchia giunge ad una conclusione negativa, per gli auspici di Palazzo San Giacomo. A Nov sono affidate in concessione tutte le attività di riscossione coattiva delle entrate comunali, tributarie ed extra-tributarie. Comprese quelle relative alle sanzioni al Codice della Strada.

Tutto comincia il 5 giugno 2023. Quel giorno è stato sottoscritto il contratto tra l’amministrazione cittadina e la società di scopo, costituita da Municipia Spa, aggiudicataria della gara per la concessione. Ma a seguito dell’impugnazione di un avviso di accertamento per mancato pagamento Imu, lo scorso maggio la Corte di giustizia tributaria di Napoli ha sollevato una questione pregiudiziale. E ha posto un quesito alla Cassazione. Ovvero, se sia validamente ed efficacemente costituita una società di progetto, con oggetto l’accertamento e la riscossione fiscale, non iscritta (perché impossibilitata a farlo) nell’albo del Ministero delle finanze. Secondo il sostituto Nardecchia, il modello di società di progetto – configurato dal quadro normativo – non consente a Nov di esercitare i suoi delicati poteri. E questo proprio in quanto società non iscritta “all’albo dei concessionari dell’accertamento e della riscossione”, oppure “alla sezione separata dell’albo medesimo”. Viceversa, Napoli Obiettivo Valore sostiene di operare in piena legittimità. E quindi gli atti emessi sarebbero validi ed efficaci. Secondo la tesi della srl, risulterebbero rispettati i parametri fissati dal Codice degli Appalti. Tra questi, l’iscrizione di Municipia spa all’albo dei soggetti abilitati.

Come rilevato dal giudice remittente – scrive il pubblico ministero –Napoli Obiettivo Valore S.R.L. ha un capitale sociale di € 1.387.062,00 e, quindi, inferiore alla soglia di € 5.000.000,00 che, ai sensi della predetta normativa, deve essere versata in contanti o per il tramite polizza assicurativa o fideiussione bancaria, ai fini dell’iscrizione nell’albo”. Peraltro, “appare evidente – afferma il pm – come sia normativamente previsto uno stretto collegamento economico funzionale tra società di progetto e soci”. Ossia, tra Nov e Municipia. Tuttavia, per il magistrato requirente ciò “non comporta” alcuna “confusione tra patrimoni né fa sorgere una solidarietà passiva per tutte le obbligazioni assunte dalla società progetto”. Infatti, stando alla requisitoria, Municipia spa risponderebbe in solido con Nov “solo ed esclusivamente nei limiti e nell’eventualità che vi sia stato un versamento di prezzo in corso d’opera da parte della pubblica amministrazione”. Ma, non “già in via generale della regolare esecuzione del contratto, né dei pregiudizi potenzialmente derivanti all’Ente concedente e/o ai singoli contribuenti a causa di una esecuzione non corretta dell’attività di accertamento e riscossione”.

Sono complesse argomentazioni legislative, a guidare le considerazioni della procura generale. Il concessionario originario e quello successivo avrebbero ciascuno la propria “autonomia patrimoniale”. E la circostanza metterebbe la società ‘figlia’ nell’impossibilità di ricevere da quella ‘madre’ i poteri pubblicistici. Nov è nata a seguito del Patto per Napoli, il piano di sostegno economico al Comune di Napoli per risanare il bilancio. Un accordo stipulato nel 2022 con il governo Draghi. L’aggio garantito alla società di scopo è di 24 milioni di euro, fino al 2026. Il suo compito è di affiancare l’amministrazione nella gestione delle entrate tributarie, in modo “finalmente efficiente ed efficace” si prometteva al lancio del progetto. Da esso, ci si attende “un incremento cumulato delle entrate per il Comune di oltre 1 miliardo di euro e un incremento strutturale della sola riscossione ordinaria di Imu e Tari per oltre 70 milioni di euro“. Mete da raggiungere potenziando il recupero dell’evasione e dell’elusione. Cassazione permettendo, a questo punto.