C’è chi la chiama norma ‘salva Napoli’, perché scongiurerebbe una valanga di ricorsi contro le notifiche di Napoli Obiettivo Valore. Sui poteri della società di riscossione comunale, pende infatti un giudizio in Cassazione. Un emendamento in Senato al Dl milleproroghe, votato da centrosinistra e centrodestra, ne mette però in sicurezza gli atti. Grazie alla modifica, sono infatti da considerarsi legittimi, perché emessi in luogo dell’aggiudicatario. Nel caso di Nov, è Municipia spa, vincitore dell’appalto al Comune di Napoli. L’appaltatrice ha poi costituito una società di scopo, appunto Nov. E a questa ha trasferito la concessione, con l’affidamento dellle attività di riscossione.
Secondo l’emendamento, Municipia dovrà comunque garantire in solido l’adempimento di tutte le prestazioni erogate dalla società di scopo. Ma sull’iniziativa parlamentare è scontro. Si dice preoccupato Gennaro Esposito, consigliere comunale di Azione. “Quando sono in gioco diritti costituzionali – avverte – è sempre rischioso intervenire politicamente”. Il richiamo è proprio al ricorso presso la Suprema Corte. L’ex sindaco Luigi de Magistris parla di un “Salva-Manfredi contro i napoletani”, sottolineando l’accordo tra tutti i partiti. “Segno – sostiene – della sempre più marcata trasversalità degli interessi e del patto sulla spesa pubblica che connota il governo della città di Napoli”. Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia dichiara “sconcerto per il comportamento del Comune“. E il fatto “che sia stato necessario un intervento legislativo – afferma la nota – per legittimare l’operato di Obiettivo Valore dimostra l’incapacità dell’amministrazione“. Per Severino Nappi, coordinatore della Lega per la Città Metropolitana, il governo “con grande senso di responsabilità” si è mosso “per salvare il Comune di Napoli da un tracollo finanziario”. Palazzo San Giacomo, invece, viene bollato come “totalmente inefficiente”. Il senatore forzista Franco Silvestro rivendica la modifica, che evita “un grave danno alle casse del Comune”, mettendo “al sicuro oltre 116 milioni di euro già incassati”. Tuttavia aggiunge: “Sia chiaro, il risanamento di un’illegittimità non può diventare una regola“.
A firmare l’emendamento la senatrice dem Valeria Valente, insieme al collega Peppe De Cristofaro di Avs, napoletano come lei. L’esponente del Pd smentisce sia “una norma per Napoli Obiettivo Valore”. E ad Anteprima24 precisa: “C’era un cortocircuito, da un lato una norma diceva una cosa, dall’altro un regolamento attuativo di una norma ne diceva un’altra”. Questo “metteva in crisi le amministrazioni”. Valente si appella alla tortuosità della materia, sostenendo fosse necessaria chiarezza. “Le amministrazioni – spiega – sono obbligate a costituire società di scopo per fare quest’attività. Quando però le società di scopo sono ‘figlie di una madre’, in base a una norma devono essere iscritto all’albo del ministero dell’economia, in base a un’altra norma ‘madre e figlia’ non possono essere iscritte”. E quindi “andava risolto il problema”. Ciò nonostante, la parlamentare non si sbilancia circa le ricadute sul ricorso in Cassazione. “Non lo posso dire – precisa -, siccome dovrei capire i termini del ricorso, l’oggetto e motivi. E lo dico da avvocato”. Ed è ovviamente soddisfatto il sindaco Gaetano Manfredi. “È stata sanata un’incongruenza presente nella norma vigente – gongola – che determinava contenziosi giudiziari”. Manfredi incassa l’ok a “proseguire lungo il percorso di risanamento”, promettendo “una fiscalità sempre più equa” e la graduale riduzione di “tasse per i contribuenti napoletani”. Fino a oggi, comunque, sono tra le più alte d’Italia.