Napoli con l’affanno per le luminarie di Natale, con dicembre alle porte. Qui non si vedono, ma molte grandi città “sono illuminate già da 10 giorni” sottolinea Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Napoli e Campania. Ed è batticuore per il Ponte dell’Immacolata, primo grande test del turismo.
All’origine c’è “un cortocircuito” ricorda Massimo Di Porzio, numero uno di Confcommercio Napoli. Come l’anno scorso, infatti, era pronto un progetto di Comune e Camera di commercio. L’ente camerale avrebbe dovuto erogare 2,6 milioni di euro. A far saltare l’intesa, tuttavia, sarebbe stato il mancato espletamento della gara del Comune. Il bando era condizione imprescindibile, prevista dal protocollo, secondo fonti camerali. Senza Camera di commercio, Palazzo San Giacomo ha dovuto reperire altri fondi in cassa. Ma la somma stanziata sarebbe la metà di quella iniziale. Ammonterebbe a circa 1.3 milioni, da distribuire alle dieci municipalità, ma gestiti a livello centrale. Intanto, le luminarie tardano.
“Ho commercianti e operatori del turismo molto agitati” spiega Schiavo. “Non abbiamo notizie” ribadisce Di Porzio. Il presidente di Confcommercio Napoli conserva un cauto ottimismo, per la data dell’8 dicembre. Secondo lui, “sarebbe assurdo se per l’immacolata non ci fossero le luci”. Scherzando, esorcizza i cattivi presagi, con un’ipotetica ansia da competizione. “Perché si fa un po’ il paragone con Salerno, lì è già partito tutto”. Poi rileva che, ritardi a parte, “il problema è quante luci ci saranno, perché l’importo per ogni municipalità è basso”. Ma per Di Porzio non bisogna disperare. “Se fatto bene – sostiene – può essere anche una cosa positiva, non è che bisogna illuminare ogni angolo di strada, importante lo siano strade e piazze principali”. Anche “perché un po’ i commercianti installano le loro luminarie, fuori i negozi, quindi l’atmosfera di Natale si ricrea”. Chi fa da sé fa per tre, dice il proverbio.