Ancora disagi sulla linea 1, oggi chiusa fin dall’ora di pranzo “per motivi tecnici”, secondo l’annuncio all’utenza. In realtà, lo scenario è popolato da caos e veleni, in un rimpallo di accuse. Ma si parte dallo stop di oggi, reso noto fin dalla prima mattinata. Un pudico messaggio comunicava il “servizio ridotto“. Ultima corsa da Piscinola alle 12.39 e da Garibaldi 13.22. È il bis di ieri, quando la circolazione è stata limitata alla tratta Piscinola – Dante, con ultime corse alle 20.42 da Piscinola e 21.22 da Dante. Tagliato così il previsto prolungamento orario del week-end: non era aria. Ufficialmente, sempre per “problemi tecnici”. E stamane la replica. Ad essere precisi però, per il blocco odierno all’Anm parlano di “molti malati” tra i lavoratori. Ma subito una nota dell’Usb sembra rilanciare altre ragioni. “L’Anm – attaccano Adolfo Vallini dell’esecutivo provinciale di Napoli e Marco Sansone dell’esecutivo confederale Campania –ha deciso di interrompere in modo arbitrario e discrezionale il servizio di trasporto pubblico della metropolitana linea 1“. E l’intenzione sarebbe “di scaricare sui lavoratori la rabbia degli utenti, piuttosto che assumersi la responsabilità di un malessere condizionato dall’ambiente di lavoro“.
Contattato da Anteprima24, Vallini racconta di “un messaggio via WhatsApp ricevuto dall’azienda”, col quale i dipendenti in turno pomeridiano “sono stati messi in ferie forzate”. Il motivo, secondo il sindacalista, potrebbe risiedere in una “carenza di risorse al Pco, la postazione centrale ai Colli Aminei“. Si tratta del cuore operativo della Linea 1, dove si effettua il controllo del traffico e di tutti gli impianti di stazione. Tuttavia, la nota dell’Usb fa anche riferimento alla “mancata erogazione delle indennità/competenze legate alla presenza dei lavoratori“. Un effetto “dei marcatempo guasti” o del “ritardo con cui vengono gestiti i giustificativi”. E questo allude ad attriti tra parte dei dipendenti e la partecipata comunale dei trasporti. Stando a indiscrezioni, la questione sarebbe oggetto di approfondimento aziendale. Ma per Vallini e Sansone, i marcatempo “continuano a rimanere guasti”, nonostante i “solleciti” del “personale di stazione”. Ciò dimostrerebbe “l’assenza di un’organizzazione del lavoro capace di garantire una gestione equilibrata delle risorse“. E il sindacato di base denuncia perfino una “gogna mediatica immeritata” per i lavoratori.
Tutto questo, peraltro, accade alla vigilia di uno sciopero di 4 ore su Linea 1 e 6, funicolari, bus e tram. L’astensione, proclamata dall’Usb per domani 30 marzo, prevede di incrociare le braccia dalle 12.45 alle 16.45. L’iniziativa è stata indetta circa 2 mesi fa. Tra le richieste, una maggiore sicurezza nelle stazioni. “Quello che è accaduto ieri pomeriggio ed oggi non si dovrà mai più verificare” sbotta Nino Simeone, presidente della Commissione trasporti del Comune di Napoli. Il consigliere comunale riferisce di una stima del 30% di assenze, tra agenti di stazione e conducenti dei treni. Ma a mettere in crisi il sistema sarebbe stata proprio la mancanza di personale nelle sale operative. “Si tratta di team che garantiscono la sicurezza della circolazione dei convogli” spiega Simeone. Il presidente della commissione invoca una riunione per lunedì. “Per capire cosa sia accaduto” aggiunge. Chiarezza pretesa pure dagli utenti, attoniti per l’ennesima volta.