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Da febbraio personale della scuola e circa 800 studenti sono trasferiti in altra sede, ma sono fermi i lavori al Liceo Pansini. In attesa del nulla osta da Roma, resta al palo l’intervento di straordinaria manutenzione. Opere improcrastinabili, da effettuarsi nella storica sede di piazza Quattro Giornate. A quanto apprende Anteprima24, il cantiere sarebbe bloccato a causa dell’iter burocratico. Trattandosi di un edificio monumentale, era obbligatorio acquisire il parere della Soprintendenza di Napoli. Circa un paio di mesi fa, gli uffici di Palazzo Reale avrebbero stilato una relazione favorevole, con delle raccomandazioni. I documenti sarebbero stati inviati al Ministero della Cultura, per l’approvazione definitiva. Ma ad oggi l’ok si fa ancora attendere.

Le indiscrezioni sono confermate da Marianna Salierno, consigliera delegata alla Scuola della Città Metropolitana.I lavori sono partiti e – spiega – stiamo aspettando una risposta dalla Soprintendenza, perché nelle more era intervenuta la necessità di un parere“. Salierno aggiunge che, nella conferenza d’ambito di due settimane fa, “la dirigente scolastica è stata aggiornata sullo stato dei lavori, su sua richiesta”. La consigliera rassicura: “La questione è monitorata, non è finita nel dimenticatoio”. La vicenda del Pansini tiene in apprensione centinaia di famiglie. Non pochi malumori aveva suscitato la notizia del trasferimento nel plesso di via San Domenico, ai confini tra Vomero e Soccavo. Una sede lontana dalla centrale. E peraltro situata in area poco servita da mezzi pubblici. Per attenuare i disagi, la Città Metropolitana ha predisposto un servizio di navette gratuite. Quattro autobus dell’Anm, ogni giorno, sono a disposizione di studenti, docenti e personale scolastico. “Abbiamo tutto l’interesse che vengano rispettati gli standard e – cerca di tranquillizzare Salierno – i ragazzi rientrino al Pansini”. La consigliera ricorda anche la scadenza dei lavori, prevista “nella primavera del 2026”.

La situazione però tiene sulle spine genitori e ragazzi. Preoccupa anche la sola ipotesi di slittamento dei tempi. E c’è una polemica pure sulle navette, finanziate dalla Città Metropolitana. “Il servizio su gomma è ridotto all’osso” protesta Adolfo Vallini del coordinamento Usb Lavoro Privato. “Interi quartieri – afferma il sindacalista – si sono visti negare il diritto alla mobilità. Mancano autobus ed autisti per assicurare quotidianamente i servizi minimi agli studenti”. Questo “ripetuto ed abusato mantra” in realtà “non riguarda tutti”. Vallini punta il dito contro il “servizio scolastico esclusivo con autobus pubblici dell’Anm”, adottato per il caso Pansini. “Una inaccettabile discriminazione – sostiene il sindacalista Usb – che andrebbe assolutamente sanata consentendo a tutti gli studenti napoletani di poter usufruire di servizi scolastici dedicati, con particolare riguardo a quelli che dall”hinterland devono raggiungere gli istituti al centro città”.