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NAPOLI – Come recuperare un’evasione record che segna un buco di 2 miliardi e 220 milioni di euro, dato dei Revisori dei Conti per il rendiconto 2021 del Comune di Napoli.
 
Questa mattina, Comune, Comando regionale della Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate si sono rimboccate le maniche firmando un accordo che essenzialmente mira a una sempre più stretta collaborazione con la condivisione dei dati in loro possesso per scovare piccoli e grandi evasori.
 

A Napoli, solo il 28% paga l’Imu (per un mancato incasso di 310 milioni); solo il 38% paga la Tari (facendo mancare all’ente 816 milioni); solo il 15% versa il canone d’affitto per gli immobili comunali (facendo mettere un segno meno alle casse comunali davanti a 264 milioni). Per le multe, last but not least, addirittura solo il 2% degli indisciplinati versa il bollettino per un ammanco di 830 milioni.

Per questo, spiega Pier Paolo Baretta, assessore al bilancio di Palazzo San Giacomo, “Comune, Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate si scambieranno tutte le informazioni utili relative alle rispettive banche dati e alla segnalazione di situazioni anomale, qualificate o di soggetti fittizziamente residenti all’estero. Di conseguenza, verranno definiti dei tavoli tecnici per ogni tipologia di tributo o entrata o servizio: tassa di soggiorno, Suap, Tari, Imu e regolarità dei canoni di locazione del patrimonio comunale”.

“Inoltre – si legge ancora in un post dell’assessore – sarà attivato un sistema di controllo tra cui quelli relativi al reparto operativo aereonavale della Guardia di Finanza per le osservazione aeree”.
 
Il Comune annuncia una vera e propria battaglia, quindi. Del resto, se non ora che vige il Patto per Napoli che lo obbliga a ripianare i suoi conti, quando?