Napoli – “Il sangue scorre ancora! Scorre nella nostra Europa” e nessuno “di noi può girarsi dall’altra parte“. È questo il monito che l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, ha lanciato nel corso dell’omelia per il miracolo di maggio pronunciata nella basilica di Santa Chiara, a Napoli. “Non ci lascia indifferenti il fatto che la guerra in Ucraina – ha aggiunto – sia in qualche modo scoppiata nel cuore di due popoli cristiani e che spesso le parole della fede vengano travisate e utilizzate per motivare o coprire le ragioni di uno a scapito dell’altro quando il Vangelo possiede un’unica parola nuova ed essenziale, che da sempre grida al cuore degli uomini: pace, pace, pace!“.
“Troppe volte in questo tempo ancora breve vissuto a Napoli ho dovuto accarezzare i volti giovani madri piagato dal dolore inaudito per la perdita di un figlio ucciso senza colpa, magari nell’ambito di una discussione tra ragazzi“. Ha proseguito l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, durante l’omelia per il miracolo di San Gennaro. “Penso a Giovanni e a tutti i giovani, uomini, fratelli che ho dovuto accompagnare al commiato da questa terra“, ha aggiunto mons. Battaglia.
“La pandemia avrebbe dovuto insegnarci che nessuno si salva da solo, che solo insieme si può costruire una società rinnovata nell’amore. Invece un’emorragia individualista sembra possedere la nostra società“. È la denuncia dell’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, che nel corso dell’omelia per la celebrazione del miracolo di maggio di San Gennaro. “L’egoismo sembra diventato un atto comunitario e non solo personale“, ha detto ancora.