Mette una sedia al centro della strada, per fermare il transito veicolare. Quindi comincia a colpire violentemente un autobus, bloccato a causa sua. Un uomo è ripreso nell’incredibile scena, avvenuta a Napoli. Si è scatenato il panico oggi tra gli automobilisti in via Stadera, nel quartiere Poggioreale. Siamo nei pressi del deposito Anm di via Nazionale delle Puglie.
A catturare l’attenzione è un uomo molto corpulento. Indossa una maglia scura a mezze maniche, ed un pantalone della tuta chiaro. A quanto si sente nel video, realizzato con uno smartphone, sta dando in escandescenze. Non sono chiari i motivi. “Ha perz ‘a capa” dice una voce dialettale fuori campo, tradendo preoccupazione.
Quando l’autista Anm è costretto a fermare la marcia, l’uomo inizia a percuotere il mezzo della linea suburbana 169. Usa un corpo contundente, probabilmente di metallo. Lo si sente anche pronunciare frasi all’indirizzo del conducente. Sono minacce, con ogni probabilità. Il traffico intanto si è paralizzato. L’aggressore però ostenta una certa noncuranza. Anzi, si accende anche una sigaretta. Dopo una breve pausa, ricomincia a picchiare sulla fiancata dell’autobus. Una giornata di ordinaria follia.
“Il raid vandalico avvenuto oggi ai danni di un bus dell’Anm – afferma Adolfo Vallini dell’esecutivo provinciale Usb – riapre il dibattito politico sulla necessità di assicurare un maggiore controllo del territorio e la sicurezza dell’esercizio. Sono anni che i conducenti di autobus sono costretti a lavorare ogni sacrosanto giorno in balia di squilibrati e delinquenti nonostante esita una mappatura precisa delle zone a rischio e delle linee maggiormente pericolose”. Come Usb, il sindacalista ribadisce “la necessità di adottare cabine guida anti-aggressione ed un comando di emergenza collegato con le forze dell”ordine, con rilevamento GPS della posizione del mezzo”.
Al momento viceversa, sostiene Vallini, “viviamo l’indifferenza dell’Anm e la pietosa indignazione della politica ogni qualvolta succedono queste aggressioni”. Nei confronti del collega aggredito si esprime “solidarietà e vicinanza”. Ma non può finire qui. “Attendiamo azioni concrete – aggiunge il sindacalista – nei confronti dell”aggressore, qualora riescano ad identificarlo, a cominciare dalla richiesta di risarcimento danni da parte della società di trasporto”.