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“È ovvio che i primi responsabili sono i criminali travestiti da tifosi. È ovvio che i danni, ingenti, pesanti, devastanti, dovranno essere immediatamente risarciti dalla Germania e dallo Stato italiano: tutto ciò è importante. Ma quello che è accaduto era ampiamente prevedibile, ci sono responsabilità evidenti da parte dei vertici del ministero dell’Interno e di un sindaco passante”: lo afferma Luigi de Magistris, portavoce di Unione popolare ed ex sindaco di Napoli a proposito degli incidenti di ieri.

“Aver consentito la passeggiata da turisti dei criminali travestiti da tifosi dell’Eintracht di Francoforte e probabilmente di altre tifoserie anche italiane – prosegue – è davvero imbarazzante. Parlare solo di inadeguatezza di chi doveva prevenire tutto questo è assolutamente riduttivo. Ho partecipato da sindaco per oltre 10 anni ai comitati provinciali per l’ordine e per la sicurezza pubblica e sono curioso di sapere quali siano state le decisioni assunte dal prefetto e dal sindaco per prevenire e gestire quanto era prevedibile e gestibile”.

“Per evitare questo disastro – continua de Magistris – c’era sicuramente da fare qualcosa di diverso. L’ideale sarebbe stato ovviamente non farli arrivare a Napoli, ma poi una volta giunti, per ragioni di ordine e sicurezza pubblica, andavano presi in consegna e non portati come turisti in giro per Napoli ma scortati nel settore ospiti dello stadio Maradona già molte ore prima dei tifosi napoletani. Gli si dava da mangiare e da bere e finita la partita dopo diverse ore, quando la situazione in città era tranquilla, andavano scortati e riportati in aeroporto o in stazione facendoli tornare a casa”.Invece si è consentita la violenza in città, la devastazione, il saccheggio ed ora anche la narrazione contro la città di Napoli. So bene quanta fatica c’è stata per rilanciare Napoli sul piano internazionale, anche sotto il profilo della capacità e credibilità istituzionale, che è proprio quella che è venuta meno in questa vicenda: il danno così è stato subito dalla città e dai napoletani”, conclude l’ex sindaco.