In oltre 5.000 a Napoli, per celebrare il 25 aprile. Vari i temi del corteo: dal sostegno alla Palestina al no al Riarmo Ue, passando per l’ostracismo al ddl sicurezza e alla riforma Valditara della scuola. “Siamo tutti antifascisti” lo slogan più gettonato, nel giorno della Festa della Liberazione. In marcia da piazza Garibaldi al Parco Ventaglieri, dove la giornata si conclude tra canti, balli e il pranzo sociale.
C’è voglia di rivendicare le proprie lotte, ma niente tensioni lungo il tragitto. Nemmeno per la sosta sotto la sede di Fratelli d’Italia, al corso Umberto. Lì viene esposto uno striscione, evocando le raccomandazioni del governo per oggi: “Tenetevi la vostra sobrietà”. Poi vengono bruciate le armi, ma il rogo è simbolico: sono di cartone. Un bara di cartapesta compare all’altezza della Federico II. L’istruzione è un nervo scoperto, e il governo Meloni finisce ancora nel mirino.
Tante le sigle in piazza: dall’Anpi ai centri sociali come Insurgencia ed Ex Opg, passando per il Movimento di Disoccupati 7 novembre, il sindacato Si Cobas, gli studenti di Uds e Kaos, l’assemblea popolare di Bagnoli. Moltissime le associazioni. Pochi, invece, i politici. Si notano i consiglieri comunali Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi di Napoli Solidale. Ma se gli eletti latitano, i partecipanti non sembrano dispiacersi.