Cento donne che godono dello status di rifugiate e che vivono a Napoli potranno accedere gratuitamente presso alcune scuole guida, dislocate su tutto il territorio cittadino, ai corsi per conseguire la patente (A1 o B) che può essere anche uno strumento per poter trovare un’occupazione. E’ questo lo spirito del protocollo sottoscritto da Comune di Napoli, ministero delle Infrastrutture, Unhcr Agenzia Onu per i Rifugiati e dalle associazioni di categoria Unasca e Confarca. Il progetto, promosso dalla Direzione generale territoriale del Sud del ministero, intende coniugare solidarietà e inclusione.
“E’ un progetto che rientra nelle politiche d’inclusione dei migranti che portiamo avanti come Comune – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – e questa volta lo facciamo con organismi internazionali, con ministero dei Traporti e associazioni di categoria. E’ un progetto che offre un contributo importante al sistema dell’accoglienza e dell’integrazione delle persone migranti”. Possono accedere al corso donne con status di rifugiato o richiedenti asilo, in possesso di un permesso di soggiorno o permesso di soggiorno per motivi umanitari.
“Vogliamo fornire un contributo all’accoglienza in Italia – ha detto Umberto Volpe, a capo della direzione generale territoriale del Sud del ministero delle Infrastrutture – a donne costrette a fuggire dai loro Paesi: una patente per una più efficace integrazione attraverso l’apprendimento delle norme di comportamento su strada e l’approfondimento della lingua italiana, mediante l’acquisizione di una nuova terminologia legata al mondo della circolazione stradale. Con questo progetto si garantisce anche il diritto alla mobilità di queste donne per favorirne la piena integrazione nella vita sociale del nostro Paese”.
Le donne saranno individuate dalle associazioni del Terzo settore che si occupano di immigrazione.
“E’ un ulteriore tassello alle tante iniziative che stiamo realizzando per l’integrazione delle persone con background migratorio nella nostra – ha sottolineato l’assessore al Welfare, Luca Trapanese – in una strategia che superi l’approccio assistenzialistico in favore dell’accompagnamento all’autonomia grazie a strumenti formativi e a servizi integrati rivolti, in particolare, rivolti ai più fragili: minori e donne”. Le partecipanti seguiranno i corsi di guida nelle autoscuole e – come spiegato da Alfredo Boezi, segretario nazionale Unasca – “per loro ci saranno corsi mirati ma sarà favorita anche l’integrazione con i corsisti che già abbiamo perchè, nel nostro piccolo, vogliamo cercare di lavorare per una reale integrazione”. “L’obiettivo dell’Unhcr è fare leva sulle capacità e sulle aspirazioni di donne e ragazze rifugiate aiutandole a realizzare pienamente il loro potenziale – ha concluso Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, Santa Sede e San Marino – e questo progetto è un esempio concreto dell’avanzamento di questo obiettivo”.