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Aspettando il nuovo Piano di gestione, al Centro Storico impazza il Piano indigestione. “È un intestino senza fine” dice Maria Muscarà, consigliera regionale indipendente. “Qui – spiega – si parla soltanto di pizza, caffè, cuoppi fritti”. In compenso, “abbiamo manifestazioni culturali di livello basso”. In piazza del Gesù, va in scena il malumore delle associazioni. Sul Centro Storico Unesco, sgranano il rosario delle criticità. La parola d’ordine è invasione: di visitatori, di dehors, di chiasso h24. Latitano, viceversa, le risposte. “Lo scorso novembre – ricorda Salvatore Ronghi, presidente dell’associazione Sud Protagonistail sindaco Manfredi si impegnò a bloccare tavolino selvaggio e b&b abusivi”. E tuttavia “qualche giorno fa in questa piazza c’erano le sedie a sdraio”.

La data di 7 mesi fa va tenuta a mente. A Napoli c’è stata la Conferenza Unesco. In quell’occasione, il Comune ha promesso contromisure. Un argine agli effetti perversi della turistificazione. Ma le associazioni, ad oggi, non vedono risultati. “Il sindaco – incalza Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico Portosalvomantenga gli impegni, e garantisca che la tutela del sito Unesco sia una priorità”. Intanto, si attende il nuovo piano di gestione. Ad aprile si è insediato il Comitato Tecnico-Scientifico, nominato per la redazione. Un paludato consesso di professori, da cui uscirà il sospirato responso. Nel frattempo, Pariante rileva una certa “confusione”. Da novembre, ci sono state infatti “ben tre delibere”. E “un giorno l’amministrazione sceglie la tutela del patrimonio artistico e monumentale, un altro pensa di mettere i tavolini addirittura sulle strisce blu”. In questo bailamme, non è velata l’accusa delle associazioni. Il Centro Storico è nella morsa di caos e degrado. A puntare il dito sono anche Giuseppe Serroni di I Sedili di Napoli, e Bona Mustilli di Progetto Napoli.

“Abbiamo i monumenti vandalizzati” ripete Pino De Stasio, consigliere della Municipalità 2. E manca una “quotidiana manutenzione”. Cinque giorni fa, De Stasio ha denunciato l’ultimo sfregio. Un vandalo ha imbrattato con lo spray il campanile della basilica di Santa Chiara. La scritta è ancora lì, insieme ad altre. “Sostanzialmente manca un piano di gestione” ribadisce il consigliere. Un’urgenza avvertita da tutti. Anche per il vorticoso mutare delle dinamiche di mercato. “Un turismo fortemente impattivo – rammenta De Stasio – inizia a espellere i residenti”. E non è il solo allarme. Il boom di attività food e ricettive comporta minacce meno visibili. “Può trasformare questa bellissima area – avverte Ronghi – in una lavatrice del riciclaggio, già abbiamo avuto qualche segnale”. Purché si sappia coglierlo.