Napoli – “Proveremo a correre per lo scudetto, abbiamo una maglia importante, siamo consapevoli della nostra forza e puntiamo a vincere. Ora ripartiamo dalla sfida contro il Venezia e facciamo risultato, poi pensiamo gara dopo gara per un mese difficile ma bello perché per un giocatore sfidare Inter, Barcellona e Lazio è sempre stimolante”. Juan Jesus rilancia le ambizioni del Napoli in un’intervista a Radio Kiss Kiss. Il difensore arrivato dopo le esperienze all’Inter e alla Roma guarda al prosieguo della stagione con ambizione: “Giochiamo a Napoli e senza mancare di rispetto bisogna puntare a tutto – dice – purtroppo siamo usciti dalla Coppa Italia, ma ci sono scudetto ed Europa League e ci proveremo fino all’ultima giornata“.
Jesus, preso svincolato dal Napoli quest’estate e che ha trovato una posizione con continuità al centro per la lunga assenza di Koulibaly e l’addio di Manolas, a 31 anni sta dimostrando di avere fisico e testa per giocare al top in serie A, in una squadra rimasta tra le prime del campionato nonostante un lungo periodo contrassegnato da infortuni e Covid: “Il gruppo – spiega – ha dimostrato che anche se mancano due o tre, pure cinque giocatori in una partita, possiamo fare comunque buoni risultati. Facciamo un lavoro di squadra, il centrocampo dà sicurezza, i terzini copertura, l’attacco pressa bene ed il lavoro è di tutta la squadra”.
Il difensore brasiliano, in Europa da dieci anni, parla anche dei gol come quello contro la Salernitana: “Sono da 10 anni qui, ma non sono abituato a fare gol – dice – ne avevo fatti due annullati, ora è arrivato, difendere meglio ti dà più sicurezza anche per segnare. Io sono venuto qui a Napoli con professionalità, senza mai fare polemiche. Poi se devo rimanere deciderà il direttore ed il mister, ora sono contento in quello che sto facendo. Non dipende solo da me”.
L’ex dell’Internacional di Porto Alegre parla anche della sfida contro il Barcellona in Europa League e del calore del calcio a Napoli: “Puntiamo a eliminare il Barcellona – dice – anche perché non attraversa un buon momento. Però sappiamo che è sempre il Barcellona e sta facendo un buon mercato, siamo pronti a lottare. Napoli? A Milano puoi girare più tranquillo, a Roma c’è molto calore, ma a Napoli è come se fossimo in famiglia, si nota davvero una differenza nel calore, nell’essere amichevole, è molto più bello. Pure quando vivevo in albergo, il personale diceva dai dai che dobbiamo vincere, ora ho la vista mare, e Napoli col mare è un’altra cosa”.
E’ anche un’altra cosa lo stadio Maradona con la statua del ‘Dios‘ argentino che però non ha ancora tutti i permessi per rimanere al suo posto: “Sulla statua di Diego – spiega Ciro Borriello, ex assessore e ora consigliere comunale – ci sono dei regolamenti e quando devi installare qualcosa su un terreno permeabile, devi necessariamente avere una serie di autorizzazioni e quindi una piattaforma progettata e collaudata e soltanto dopo installata. La burocrazia in questo settore è molto forte, gli uffici sono intasati e il personale è poco”.