E’ un’occasione troppo ghiotta per farsela scappare. Il Napoli fa visita alla Lazio di Maurizio Sarri sognando il primo posto. Con una vittoria gli azzurri raggiungerebbero infatti il Milan in vetta alla classifica, allontanando al tempo stesso la minaccia di un riavvicinamento della Juventus, ieri vittoriosa contro l’Empoli. La frenata delle due milanesi, venerdì costrette al pari in trasferta da Genoa e Udinese, è una motivazione in più per gli azzurri che a loro volta non stanno attraversando il loro periodo di massimo splendore.
Gli uomini di Spalletti, dopo l’1-1 agguantato in extremis a Cagliari, hanno salutato l’Europa League cedendo il passo al Barcellona e potranno ora concentrarsi unicamente sul campionato. All’Olimpico non ci saranno gli infortunati Anguissa, Malcuit e Lozano, ma il tecnico di Certaldo potrà fare affidamento su un attacco di assoluto valore. Alle spalle di Osimhen agiranno infatti Insigne, Zielinski e Politano (contro il Cagliari solo il polacco era disponibile). A centrocampo accanto a Fabian Ruiz giocherà Demme, mentre in difesa spazio alla collaudata coppia Rrahmani-Koulibaly, supportata dagli esterni Di Lorenzo e Mario Rui. Certo, qualche dubbio di formazione continua ad insinuarsi nella mente di Spalletti che deve valutare bene il tutto anche in funzione dei cinque cambi a disposizione. In panchina a tal proposito scalpitano Elmas, Mertens e Lobotka, opzioni da non sottovalutare così come quella relativa a d Ounas, dotato del cambio di passo giusto per un eventuale finale di partita in bilico.
La Lazio non è la stessa del 4-0 subìto all’andata al San Paolo. E’ migliorata sul piano dell’identità e va a caccia di un successo che le consentirebbe di non perdere terreno rispetto alla zona Champions. Sarri si affiderà al consueto 4-3-3 con Strakosha tra i pali e difesa a composta da Marusic, Luiz Felipe, Patric e Hysaj; a centrocampo Milinkovic e Luis Alberto saranno gli interni in sostegno del regista Leiva, mentre in attacco largo al tridente composto da Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni. Arbitra il match Di Bello, fischio d’inizio alle 20.50, con cinque minuti di ritardo rispetto al programma in segno di solidarietà al popolo ucraino.