Tempo di lettura: 3 minuti

Botte, minacce anche a mano armata, insulti. A Napoli, nel mirino dei violenti ci sono pure gli addetti alla raccolta rifiuti dell’Asia. Motivo? Stanno facendo il loro lavoro. Pare incredibile, ma la denuncia sindacale è chiara. “Purtroppo i delinquenti ci sono sempre e qualche operatore ecologico ci è andato di mezzo” dice Maria Manocchio, componente della segreteria Fp Cgil di Napoli, con delega ai lavoratori dell’igiene ambientale. Può capitare quando gli automezzi Asia bloccano la strada, durante lo svuotamento dei cassonetti. Inevitabile, per poter svolgere la propria funzione. Ma ci sono automobilisti insofferenti, che non tollerano l’attesa. Passando alle vie di fatto. “Qualcuno è sceso e ha picchiato” racconta Manocchio. Talvolta dipendenti della partecipata sono finiti in ospedale.

Il sindacato ha segnalato al Comune di Napoli una serie di aggressioni. L’assessore Vincenzo Santagada ha scritto alla prefettura, chiedendo un piano sicurezza. “Invochiamo più presidi – spiega Manocchio -, ma non militari, perché non dobbiamo militarizzare la città”. La richiesta è di controlli “più costanti”, nelle zone considerate “di maggiore difficoltà”. E negli orari dei servizi di raccolta. Interventi coordinati tra le forze dell’ordine, polizia municipale compresa. “Potrebbero costituire un deterrente” afferma la sindacalista. Gli addetti alla raccolta sono “i più esposti, perché fanno anche i turni di notte”. Ma episodi si registrano anche nelle isole ecologiche. Manocchio parla di “continue aggressioni verbali, con minacce”. Nelle isole ecologiche, non di rado, si presenta infatti “chi non può scaricare ma vorrebbe farlo e se la prende con l’operatore ecologico”. L’addetto “ha il compito di raccogliere il documento e di dire all’utente se è autorizzato a scaricare”. Adempimenti obbligatori, ma non accettati da taluni. Individui allergici alle regole, e non sono pochi.

“C’è un territorio difficile” ricorda l’esponente della Fp Cgil. Lo testimoniano le violenze nella movida, o gli assalti al personale sanitario. E ora anche i dipendenti Asia sono, a tutti gli effetti, categoria a rischio. A Napoli non ci sono zone franche, può accadere ovunque. Più casi sono stati denunciati “ad esempio a Barra Ponticelli”, spiega Manocchio. Ma anche per chi effettua servizio “alla Sanità ci sono situazioni non piacevoli”. L’ultimo episodio è avvenuto in periferia nord. In pieno giorno a Miano, sabato 2 novembre. Un lieve sinistro, protagonisti un mezzo Asia e un altro veicolo, è sfociato nell’aggressione all’operatore ecologico. Autori, i parenti del guidatore, sopraggiunti poco dopo. “Il dipendente Asia stava dando i suoi dati, quando è stato picchiato” riferisce Manocchio. Nei mesi scorsi, altri sono stati bersaglio di minacce. “Ci sono delinquenti che fanno il gesto della pistola o – precisa la sindacalista – la pistola te la puntano veramente addosso”. Un copione visto troppe volte. “E se qualcuno – aggiunge Manocchio – si permette di rispondere che sta facendo il suo lavoro, parte l’aggressione o la minaccia”. Un’escalation ormai insostenibile, nell’ambito di un servizio essenziale. In certe occasioni sono scattate anche le denunce alla magistratura. “Abbiamo chiesto alll’Asia – ribadisce Manocchio – di costituirsi parte civile, l’azienda non può lasciare solo il dipendente”. Insomma occorrono tutele, su più fronti.