Il tribunale di Firenze ha condannato in rito abbreviato un 39enne di Acerra (Napoli) a 5 anni per violenza sessuale su minore. Secondo l’accusa avrebbe abusato della figlia di amici. Caduta invece l’ipotesi contestata dalla procura, di pornografia minorile, reato di competenza del tribunale distrettuale e relativo a un’altra accusa di aver indotto la vittima a inviargli foto sul cellulare. Il giudice Agnese Di Girolamo inoltre ha condannato l’imputato a versare una provvisionale di 20 mila euro a favore della vittima e dei genitori, che si erano costituiti parte civile con l’avvocato Enrica Gardin. La storia inizia nel settembre 2016, nella provincia di Prato. L’uomo, alla ricerca di lavoro, questa la ricostruzione processuale, è ospite dei genitori della 13enne, dei quali è amico di vecchia data. Una mattina si presenta con un pretesto, secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile di Prato, nella camera della ragazzina e ne abusa. La ragazza si sente male e la madre la porta in ospedale. I sanitari sospettano che la ragazzina abbia avuto rapporti sessuali, ma lei nega. L’imputato, che ha una moglie e due figli, avrebbe continuato ad abusare della vittima anche in altre occasioni, quando si ritrovavano in estate, in Campania. Spesso i genitori, che dovevano rientrare in Toscana per riprendere il lavoro, lasciavano la figlia a casa della coppia di amici, senza immaginare quello che la ragazza stava vivendo. Solo dopo cinque anni, la vittima su sollecitazione del fidanzato ha trovato il coraggio di confidarsi con la zia e poi con i genitori. Da qui la denuncia e l’inchiesta.
Napoletano condannato a cinque anni per abusi sulla figlia di amici
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