Guai in vista per il Movimento 5 Stelle che oggi riceverà una comunicazione dall’avvocato Lorenzo Borrè, rappresentante legale di Claudia Majolo che, doppiamente esclusa dalle candidature, alle politiche del 2022 prima e alle regionali del 2023 poi, ha deciso di impugnare tali esclusioni e chiedere i danni “morali, patrimoniali e di immagine” per la cifra di circa mezzo milione di euro. La cifra richiesta l’avvocato Borrè, “è il danno, paramerato al mancato guadagno della retribuzione prevista per deputati e consiglieri regionali”, visto che la Majolo “sarebbe stata sicuramente eletta”.
Ma tutto questo il Movimento lo apprenderà oggi all’arrivo della Pec dello studio legale che lo informerà della costituzione in mora con invito ad attivare le procedure statutarie per la risoluzione bonaria del contenzioso. “Chiederemo il risarcimento visto il danno derivato dalle due esclusioni, ritenendo che siano sostanzialmente immotivate e per le quali sono state utilizzate formule che non consentono di individuare gli effettivi motivi della decisione – spiega l’avvocato – Questo mina il processo di effettiva formazione di volontà democratica degli iscritti, nel momento in cui indicano un candidato che vince le primarie per poi escluderlo senza effettiva gravità di motivi”.
Da parte sua, Majolo aggiunge poco alle parole, dell’avvocato se non un netto: “Evitassero di fare i furbi anche in questa circostanza, il danno lo hanno creato e lo devono ripagare”.
Claudia Majolo, avvocato 36enne originaria di Napoli e presidente dell’Unione praticanti avvocati (Upa), ha sempre ritenuto “inaccettabile” e “immotivata” la scelta dell’esclusione da parte del Movimento, parlando di “accanimento”. Majolo aveva superato le Parlamentarie del Movimento 5 Stelle in vista delle elezioni del 25 settembre per poi essere esclusa, cosa che si è replicata ora con l’esclusione dalle Parlamentarie per l’accesso alla lista delle regionali del Lazio, quando ha appreso anche della sospensione dal movimento, che, dice lei, non le era stata precedentemente comunicata.
A pesare sulla scelta del Movimento, probabilmente anche vecchie simpatie per Forza Italia e Berlusconi, espresse via social. “Avevo 21 anni quando scrissi quei post. A 21 anni posso essere fan di un partito, senza peraltro mai essere stata iscritta, e a 36 posso aver cambiato idea e vederla diversamente” si difende Majolo.