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“Anche stavolta è stata una battaglia durissima, ma necessaria: stavano per demolire un pezzo fondamentale della nostra storia e della nostra identità architettonica”. La consigliera indipendente della Regione Campania, Marì Muscarà, interviene con forza sulla vicenda delle Nuove Terme del Solaro a Castellammare di Stabia, capolavoro dell’architettura razionalista realizzato tra il 1956 e il 1964 dall’architetto Carlo Cocchia, che la Regione Campania aveva messo a rischio demolizione per costruire il nuovo ospedale.
Per mesi – denuncia Muscarà – abbiamo dovuto lottare contro la totale inerzia della Sovrintendenza e contro la volontà politica di cancellare un bene vincolato ‘ope legis’, che nel 2024 compie 70 anni e che per legge andava tutelato. Non parliamo di ruderi, ma di un complesso studiato in tutta Italia, presente nel censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi e citato in studi di valore nazionale e internazionale. Un simbolo del territorio, immerso in un parco termale unico, con 28 acque diverse, che la Regione voleva radere al suolo con la scusa di un nuovo ospedale. Come se non ci fossero altri luoghi disponibili!” La consigliera ha presentato una lettera al ministro della Cultura, denunciando una situazione già vista: “Come per lo Stadio Collana, anche stavolta si è proceduto senza alcun rispetto per la memoria storica e per le normative vigenti. La Regione Campania non si è fatta scrupoli nel portare avanti un’operazione che definire ‘culturicida’ è poco. Oggi – conclude Muscarà – grazie alla nostra mobilitazione, la demolizione è stata fermata. Ma resta una ferita profonda: dov’è la Soprintendenza? Dov’è l’assessore alla Cultura? È evidente che l’obiettivo politico sia quello di cancellare la memoria del nostro territorio. Ma noi non lo permetteremo. Le Terme del Solaro devono rinascere, non sparire”.