Nelle municipalità del Comune di Napoli raddoppia in 5 anni la spesa per indennità di funzione, ed esplode la polemica. Certo, il boom discende dall’aumento dei compensi per sindaco, assessori e consiglieri comunali, cui sono agganciate in automatico. In ballo c’è però anche l’argomento produttività. Una disputa tra chi critica, e sono tanti, e chi oppone giustificazioni. A puntare il dito, fra gli altri, il consigliere Daniele Quatrano della municipalità Vomero Arenella. “Il giorno in cui si parla dei costi della politica di prossimità e – afferma l’esponente di Napoli Solidale – uno vorrebbe anche difendere queste istituzioni, si prende atto che le stesse fanno effettivamente poco”.
Quatrano si riferisce alla giunta della sua municipalità, presieduta da Clementina Cozzolino. “Si scopre – spiega il consigliere – che la prima delibera dell’anno è arrivata soltanto ieri, dopo 9 mesi”. In effetti, alla municipalità 5 la delibera di giunta numero 1 porta la data del 24 settembre. L’atto riconosce l’interesse pubblico ad un’iniziativa sulla prevenzione della salute femminile. “Ma il tema non è il merito del provvedimento, ovviamente” dice Quatrano. Il consigliere pone ben altra questione, ed il suo è anche uno sfogo. La sua invettiva, anzi, fa una premessa. “Le istituzioni di prossimità – sostiene – più facilmente vengono esposte al dibattito sui costi della politica, perché uno qui magari prende mille euro però il suo operato è sotto gli occhi di tutti, a differenza di un deputato che prende molto di più, ma il suo operato è più difficile da verificare”.
A detta del consigliere di Napoli Solidale, tuttavia, ora sarebbe arduo perorare la causa delle municipalità. “Oggi uno vorrebbe fare questo discorso per difendere un minimo il lavoro che si fa, però è difficile, perché poi si scopre che una giunta di municipalità, composta da un presidente che prende 5.000 euro lordi e quattro assessori da 2.900 euro mensili lordi ciascuno, ci mette 9 mesi a fare una delibera”. E questo “al netto del fatto che da qualche tempo gli assessori non prendono stipendio, per alcune questioni”. L’impasse nasce dall’interpretazione del Testo unico degli enti locali. A lungo, Viminale e ministero dell’economia hanno avuto opinioni divergenti. Il nodo, peraltro, potrebbe presto risolversi. Un decreto agostano del ministero dell’Interno va in tale direzione.