La mostra “Omaggio a Domenico Morelli – incroci contemporanei a duecento anni dalla nascita”, aperta oggi a Palazzo Reale di Napoli all’interno della Cappella Reale, intende restituire il giusto tributo alla figura, all’arte e al genio, di uno dei uno dei più celebri artisti napoletani, offrendo la possibilità di festeggiare l’anniversario della nascita. Nel 2023, infatti, si celebra il bicentenario della nascita di Domenico Morelli (Napoli, 1823-1901), personalità centrale nel processo di rinnovamento della pittura meridionale del secondo Ottocento, riferimento imprescindibile negli orientamenti artistico-culturali italiani.
La mostra-omaggio è curata da Fausto Minervini in collaborazione con Selene Salvi, che compare anche tra gli artisti che sono stati chiamati a realizzare le opere esposte, espressamente realizzate, e chiuderà 13 febbraio 2024
Nove pittori figurativi contemporanei, quindi, sono stati invitati a un confronto con la sua produzione, esponendo i propri dipinti al cospetto della Vergine assunta al cielo tra cori di angeli di Morelli, opera incastonata nel soffitto della Cappella Reale, creando un parallelo dialogico tra Antico e Moderno. L’allestimento è stato curato dall’architetto Stefano Gei che ne ha delimitato lo spazio racchiudendolo in una superfice che ha le stesse dimensioni dell’Assunta di Morelli, interpretando sapientemente la visione dei curatori.
Napoli, realtà a cui Morelli fu visceralmente legato e che fu centrale nelle sue vicende artistiche e professionali, si è inspiegabilmente mostrata fino a oggi silenziosa nei confronti di questa ricorrenza, nonostante sia ancora vivida e tangibile la lezione morelliana nel bagaglio culturale, iconografico e immaginifico non solo degli artisti meridionali del primo Novecento, ma anche di molti esponenti della pittura figurativa attivi oggi sul territorio campano.
Nel segno del fondatore della Scuola napoletana di pittura, dunque, la mostra rappresenta anche una nuova occasione di confronto per l’arte figurativa contemporanea, trovando in Palazzo Reale, cuore pulsante della vita museale e culturale cittadina, la dimensione più idonea per una ridiscussione sui generi pittorici contemporanei e sullo status del cosiddetto “realismo”.
L’esposizione, non a caso, è allestita proprio dove Morelli collaborò alla ridefinizione dell’intero impianto decorativo dal 1864 per volontà di Annibale Sacco (direttore della Real Casa), rivelando le proprie capacità di conoscitore e mediatore tra tradizione e modernità, tra il passato dell’arte figurativa locale e le nuove istanze della pittura accademica.
Questi gli autori e le opere in esposizione, tutte appositamente realizzate nel 2023
- Fulvio De Marinis (Napoli, 1971), La scelta di Antonio (dittico) – olio su tela
- Ludovico della Rocca (Napoli, 1954), Teofania – olio su tela
- Tonia Erbino (New York, 1974), Risorto – olio su tela
- Angelo Giordano (Napoli, 1989), Gli Psicopompi e le loro anime – olio su tela
- Loris Lombardo (Napoli, 1978), Vicine distanze – olio su tavola
- Tommaso Ottieri (Napoli, 1971), Assunta – olio su tavola
- Carlo Alberto Palumbo (Napoli, 1976), Abhayamudrā – olio su tela
- Emilia Maria Chiara Petri (Bologna, 1983), Le incognite (trittico) – olio su MDF
- Selene Salvi (Napoli, 1976), La Vergine scomposta – olio su tela
Mario Epifani – Direttore Palazzo Reale di Napoli: “Con la mostra dedicata a Domenico Morelli si accende un faro su una delle opere giustamente più celebrate dell’artista partenopeo, la grande tela raffigurante l’Assunta che dal 1870 decora la volta della Cappella Reale e che ha recuperato piena leggibilità grazie al restauro eseguito nel 2006.
Questa esposizione di nove artisti contemporanei – quasi tutti conterranei del pittore napoletano – ci consente di affrontare un altro tema fondamentale per il museo, ovvero il suo rapporto con la contemporaneità.
Per la seconda volta Palazzo Reale accoglie opere di artisti contemporanei. Come la mostra di disegni di Mimmo Paladino sulla figura di Pulcinella in corso fino a gennaio 2024, ispirata dalla serie di disegni realizzata a fine Settecento da Giandomenico Tiepolo, anche quella dedicata a Morelli nasce da un confronto con l’arte antica.
Fausto Minervini – Curatore: “Una “chiamata ai pennelli” in nome del grande maestro napoletano a cui i nove artisti ha risposto realizzando opere ex-novo in dialogo con la produzione del maestro napoletano, invitando a rintracciarne eventuali tangenze e divergenze, suggerendo nuovi spunti di riflessione sulla complicata problematica della continuità e della rottura tra la tradizione ottocentesca e la più recente contemporaneità. La mostra vuole offrire al contempo una nuova opportunità di confronto per l’arte figurativa contemporanea, per una prima ridiscussione sui generi pittorici contemporanei e sullo status attuale del cosiddetto realismo”
Selene Salvi- Co-curatrice e artista: “La grande lezione morelliana non passa solo dal colore, che pure ha influenzato – e continua a farlo – tanti artisti del nostro territorio, ma anche, e soprattutto, dall’azione politica. Gli artisti contemporanei napoletani dovrebbero raccogliere il testimone e combattere per un’arte libera in un mondo libero e questa rappresenta un’occasione per raccogliere questa grande eredità. La poliedrica personalità di Morelli, curiosa, avida di letture, traghettatrice, visionaria è stata un esempio per i giovani artisti del suo tempo e può essere un faro anche per le generazioni contemporanee”.