Ha donato cuore, fegato, reni e cornee Maria Luisa Di Fiore, la cinquantenne di Scapoli (Isernia) morta ieri all’ospedale di Pescara, dopo essere stata investita da un’auto pirata, giovedì scorso, mentre attraversava la strada sulle strisce perdonali, sul lungomare Nord del capoluogo adriatico.
Ricoverata nel reparto di Rianimazione, le condizioni della donna erano disperate, nonostante il delicato intervento chirurgico cui era stata sottoposta. Ieri mattina la diagnosi di morte encefalica e l’avvio del periodo di osservazione, al termine del quale, nel pomeriggio, è stato certificato il decesso. Dopo l’assenso dei familiari, è partito l’iter per il prelievo degli organi, eseguito in mattinata dall’equipe della Rianimazione, diretta da Rosa Maria Zocaro, in collaborazione con quella di Sala operatoria, diretta da Vincenzo Gargano.
Il cuore è stato trasportato a Napoli e il fegato a Padova, mentre i reni e le cornee sono andati all’Aquila. Il direttore generale della Asl di Pescara, Vero Michitelli, esprime “profondo cordoglio e vicinanza” alla famiglia della donna e ringrazia “il personale sanitario per l’impegno profuso nel tentativo di salvarle la vitae per aver garantito la buona riuscita di tutte le attività legate alla donazione degli organi”.
Ricoverata nel reparto di Rianimazione, le condizioni della donna erano disperate, nonostante il delicato intervento chirurgico cui era stata sottoposta. Ieri mattina la diagnosi di morte encefalica e l’avvio del periodo di osservazione, al termine del quale, nel pomeriggio, è stato certificato il decesso. Dopo l’assenso dei familiari, è partito l’iter per il prelievo degli organi, eseguito in mattinata dall’equipe della Rianimazione, diretta da Rosa Maria Zocaro, in collaborazione con quella di Sala operatoria, diretta da Vincenzo Gargano.
Il cuore è stato trasportato a Napoli e il fegato a Padova, mentre i reni e le cornee sono andati all’Aquila. Il direttore generale della Asl di Pescara, Vero Michitelli, esprime “profondo cordoglio e vicinanza” alla famiglia della donna e ringrazia “il personale sanitario per l’impegno profuso nel tentativo di salvarle la vitae per aver garantito la buona riuscita di tutte le attività legate alla donazione degli organi”.