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Un milione e 500mila euro di fondi complessivi, da ripartire fino ad un massimo di 30.000 per ciascun Comune costiero. Torna Spiagge sicure, il progetto del Viminale per sostenere iniziative di prevenzione e contrasto dell’abusivismo commerciale e della vendita di prodotti contraffatti. Sui 50 individuati, sono 8 i comuni campani rispondenti ai requisiti del bando. Ovvero: non essere capoluoghi di provincia, avere una popolazione non superiore ai 50mila abitanti, alla data del 1° gennaio 2023; non essere stati destinatari di contributi nell’ambito di Spiagge sicure 2023 e 2022, né per altre iniziative previste dal precedente decreto interministeriale 25 giugno 2021 di ripartizione delle risorse del Fondo sicurezza urbana per il triennio 2021-2023.

Si tratta di Vico Equense, Piano di Sorrento, Meta, Anacapri, Barano d’Ischia, per la provincia di Napoli, e di Amalfi, Ravello e Praiano per quella di Salerno. Rilevanti, ai fini dell’identikit, le presenze negli esercizi ricettivi, secondo gli ultimi dati Istat. Gli enti locali ricompresi nell’elenco, per richiedere il finanziamento dovranno presentare apposita domanda alla prefettura territorialmente competente. Il ministero dell’Interno fornisce un modello, allegato alla circolare emanata oggi. L’istanza dovrà essere corredata da una scheda progettuale. Il Comune dovrà illustrare, nel dettaglio, le misure di contrasto che vuole adottare. Saranno da indicare costi, aree interessate, mezzi e operatori da impiegare.

Tra le azioni per le quali può essere assegnato il contributo – spiega il Viminale – c’è infatti l’assunzione di personale della Polizia locale a tempo determinato, prestazioni di lavoro straordinario da parte della stessa Polizia locale e l’acquisto di mezzi e attrezzature, oltre alla promozione di campagne informative”. A verificare l’ammissibilità delle istanze sarà la Prefettura. Dopodiché, l’ok dell’Ufficio territoriale di governo consentirà l’immediata erogazione dei fondi. Tra l’altro, gli enti locali destinatari del contributo possono anche stipulare specifici accordi con altri Comuni non beneficiari, per un’eventuale compartecipazione al progetto. In tal caso però, il finanziamento riguarderà esclusivamente il Comune beneficiario, il quale provvederà autonomamente a condividerlo con gli altri enti coinvolti.