Sant’Antonio Abate (Na) – Era perseguitata dall’ex fidanzato che non aveva mai accettato la fine della loro relazione. Continue le molestie e i pedinamenti, compresa la requisizione del o il cellulare, strappato di mano, per poter leggere i messaggi contenuti. Un inferno, durato tre mesi, nel corso del quale non è mancata un’aggressione, e al quale oggi i carabinieri della stazione di Sant’Antonio Abate (Napoli) hanno messo fine dando esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, nei confronti di un uomo di 35 anni di Boscoreale (del quale non sono state fornite altre generalità): il giovane è accusato di atti persecutori, lesioni personali aggravate, tentata violenza sessuale e rapina nei confronti dell’ex fidanzata.
Le indagini hanno permesso di accertare come il trentacinquenne, non accettando la fine della relazione, avesse posto in essere nel corso dei tre mesi successivi ripetute condotte vessatorie e moleste nei confronti della donna. Pedinamenti, telefonate e messaggi continui, durante i quali manifestava in maniera anche violenta gelosia e possessività nei riguardi della ragazza, fino a strapparle di mano il telefono cellulare per leggerne i messaggi, costringendola in questo modo a modificare le sue abitudini di vita, cambiando orari e percorsi abituali, nonché ad uscire di casa il meno possibile per timore di incontrarlo.
”L’escalation di comportamenti molesti e minacciosi – sottolinea il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – ha trovato culmine in un grave episodio che ha indotto la donna a sporgere denuncia: l’indagato avrebbe dapprima tentato di baciarla contro la sua volontà e poi, davanti al rifiuto, l’avrebbe aggredita fisicamente, provocandole delle lesioni al volto”. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari nella sua abitazione.