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Raffica di chiusure anticipate per la linea 1 e la linea 6 del metrò di Napoli, nella prossima settimana. Ben quattro giorni consecutivi per la linea 1, annunciati dall’Anm: lunedì 14, martedì 15, mercoledì 16 e giovedì 17 ottobre. Servono a consentire attività di verifica in linea e prove di materiale rotabile, per conto dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa). Ultime corse viaggiatori: da Piscinola ore 20:27, da Garibaldi 20:58. Lo stesso si è verificato nei giorni 7, 8, 9 e 10 ottobre. Motivo? Verifiche in linea. Due giorni riguardano invece la linea 6, il cui abituale orario di esercizio termina comunque alle 15. Lunedì 14 e martedì 15 ultima corsa da Mostra alle 13:20; da Municipio alle 13:26. Anche qui, la causa sono alcuni interventi in linea.

Al di là degli stop anticipati, non mancano le proteste di utenti e associazioni. “Per fare lavori si aspetta il periodo dell’ anno in cui c’è più movimento, tra scuole aperte e tutti al lavoro?” domanda Antonio Di Gennaro, delegato provinciale mobilità di Assoutenti. Nel mirino della sigla i trasporti Anm, su ferro e su gomma. “Segnaliamo – dice Di Gennaro – l‘allungamento dei tempi fra una corsa e l’altra della metropolitana e nelle linee dei bus la scomparsa della V1, pur essendo stata riaperta via Morghen”. L’esponente di Assoutenti rileva come “ridotto con modifiche anche il percorso di alcune altre linee”, e chiede “da cosa dipende?”.

Ma i viaggiatori segnalano anche la situazione degli impianti di sollevamento della linea 1, da tempo sottoposti a revisioni obbligatorie. Al 26 settembre scorso, risultavano fermi per sostituzione due ascensori nella stazione Vanvitelli, uno a Rione Alto, uno a Colli Aminei, due a Chiaiano e uno a Piscinola. Nel complesso, dieci gli impianti riattivati nei mesi scorsi. Scale mobili ferme: una a Montedonzelli, una nella Stazione Policlinico, due a Colli Aminei e due al Frullone. Sette in tutto le riattivate, nelle varie stazioni. Ancora da iniziare i lavori per due scale mobili a Montedonzelli e due per Policlinico.