Erano oltre cento i presenti questa mattina all’incontro che si è tenuto prima in piazza Garibaldi e successivamente nella sala dell’hotel Terminus per la partenza del tour, che toccherà varie città italiane, in cui il Comitato Aboliamo il numero chiuso – #iononhoimbrogliato con l’avvocato Francesco Leone, dello studio Leone – Fell &C hanno spiegato le ragioni della petizione (visionabile qui Firma la petizione) che chiede abolizione del numero chiuso a Medicina e che ha già raccolto circa 45000 firme.
Prima dell’incontro, nelle sale dell’hotel, l’on Piero De Luca che si è trattenuto a parlare con l’avvocato Leone, mentre in aula c’è stato l’intervento del consigliere regionale Francesco Iovino.
“I tempi sono maturi – è stato il commento dell’avvocato Leone – affinché il nostro paese metta alle spalle il sistema del numero chiuso che compromette due diritti fondamentali: il primo è l’opportunità di mettersi in gioco e di dimostrare il proprio valore facendo esami universitari, l’altro grande diritto è il diritto alla salute perché il numero chiuso ha svuotato in 30 anni le corsie a ospedale.
La presenza qua dei ragazzi accompagnati dalle famiglie, dimostra che c’è ormai una consapevolezza nella società, nelle famiglie, che qualcosa deve cambiare una volta e per tutte”.
Il legale ha ricordato i brogli che sono stati smascherati e che hanno portato a una denuncia alla polizia giudiziaria.
“Quello che è successo quest’anno è a dir di poco assurdo, e ha dimostrato la sciatteria di un sistema che ha consentito alle persone di raccogliere le domande di aprile, riutilizzarle a luglio, condividendole sui social e magari perché no anche vendendole. Di tutte queste cose si sta occupando già la polizia giudiziaria e la Procura della Repubblica perché noi accanto al ricorso al Tar abbiamo anche depositato una denuncia con tutte le prove che dimostrano che questo test è stato totalmente falsato”.
A proposito della interlocuzione istituzionale, l’avvocato Leone ha dichiarato.
“Questa è una battaglia che coinvolge orizzontalmente tutti i chi fa politica sul territorio.
Paradossalmente, la loro protesta non trova un riscontro nei vertici romani, probabilmente perché troppo lontani dai territori, perché poi la patata bollente della mancanza dei medici devono gestirla i governatori, no? Quindi siamo felicissimi che De Luca ha pensato a una legge regionale per abolire il numero.
Stamattina da qui sostanzialmente è passato tutto l’arco parlamentare insomma, dall’estremale e dall’estrema sinistra tutti sono fatti sentire, hanno mandato un messaggio, sono intervenuti come il consigliere Iovino. Noi siamo sicuri di stare dalla parte giusta e andiamo avanti con gli incontri che ci porteranno a toccare altre città italiane dopo Napoli da cui siamo partiti”.