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Un’altra vittima, un altro operaio morto a soli 45 anni mentre era a lavoro, questa è una strage che va fermata. L’indignazione non basta servono azioni forti, il governo ci ascolti“. Così Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e Campania, commentando l’ennesima tragedia sul lavoro, questa volta, nel porto di Napoli. “Il prossimo 11 aprile – dice – saremo in sciopero perché il mondo del lavoro pretende risposte, pretende azioni adesso. Servono più ispettori, servono controlli, serve frenare le gare al ribasso e i sub appalti. Serve una procura speciale per gli incidenti sul lavoro, per tutelare la vita delle persone. Perché la morte sul lavoro non è semplice fatalità, ma è un vero e proprio omicidio. Fermiamo questa mannaia”. 

Oggi un’altra famiglia, alla quale va il nostro pensiero e le nostre condoglianze, piange un suo caro che ha perso la vita, deceduto mentre era al lavoro a bordo del traghetto Gnv Antares, ormeggiato nel Porto di Napoli. Ancora un’altra vittima e questo dato di fatto ci fa dire che non bastano più le richieste di investimenti, le proclamazioni di pacchetti di ore di sciopero, di maggiori verifiche e di più controlli, perché se è vero che c’è stato un calo degli
incidenti fatali, secondo quello che rileva Eurostat facendo il punto sulle vittime di incidenti navali per le unità di bandiera Ue, è altrettanto vero che ogni morte è insopportabile“. Così la Fit-Cisl Nazionale dopo la notizia della morte del 45enne rimasto schiacciato da una ralla durante una manovra di posizionamento di un semirimorchio. “Chiederemo all’armatore di avviare, già a partire da domani, un confronto per comprendere le dinamiche dell’incidente, capire cosa non ha funzionato e proporre tempestive iniziative e azioni da mettere in campo a maggiore tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Il nostro obiettivo è realizzare con gli armatori e le loro associazioni datoriali le condizioni per costruire e diffondere una più incisiva cultura della salute e della sicurezza sul lavoro a bordo delle navi per fermare questa maledetta scia di sangue. Confidiamo – conclude la nota del sindacato dei trasporti cislino – che si creino in tempi rapidissimi i presupposti per innalzare i già elevati standard di sicurezza affinché si raggiunga sulle navi italiane l’obiettivo di zero eventi fatali”

Un altro tragico infortunio sul lavoro è costato la vita, ieri sera nel porto di Napoli, ad ungiovane lavoratore marittimo trapanese di 45 anni, Gaspare Davì. Questo è solo l’ultimo degli infortuni mortali che vedono coinvolti tragicamente i lavoratori e le loro famiglie; è l’ennesima morte bianca in Campania che negli ultimi 10 anni, con oltre 1.100 vittime sul lavoro, si pone ai primi posti di una tragica e assurda classifica nazionale”. Lo afferma il segretario generale della Uiltrasporti Campania, Antonio Aiello, che, esprimendo il cordoglio del sindacato, “ritiene inammissibile quanto accade nei luoghi di lavoro in merito alla sicurezza dei lavoratori e della loro vita, perché al giorno d’oggi non è accettabile morire di lavoro”. “Il nostro – si legge in una nota – è un paese in cui mediamente muoiono sul lavoro tre persone al giorno e, pertanto, non può essere considerato un paese civile e rispettoso del valore della vita. Non è accettabile rischiare e perdere la vita semplicemente per portare a casa uno stipendio. Come organizzazione sindacale chiediamo al Governo di aggiornare le normative di settore che evidentemente non sono più adeguate e al contempo di investire sulla formazione continua e strutturata. Ma tutto questo da solo non è sufficiente: per dire basta a morti non piu’ tollerabili occorre intensificare i presidi di controllo (aumentando ispettori e ispezioni) ed emettere sanzioni più severe alle Aziende che violano le regole. Ormai non si può più restare in silenzio e non si può far finta di nulla”. 

Ormai è una situazione non più sostenibile. Nel paese nel 2024 stiamo registrando morti sul lavoro quasi ogni giorno, una media che pone anche la nostra regione tra le prime in Italia per numero di morti sul lavoro. Il Governo deve intervenire con misure concrete e urgenti per fermare questa strage. Per queste ragioni con la Uil abbiamo proclamato 4 ore di sciopero per l’11 aprile prossimo. La patente a punti, così come è stata istituita serve a poco. Faciliterà la ricerca di nuovi espedienti alla riassegnazione di punti. La vita delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere oggetto di escamotage. Oggi però è il momento del cordoglio e ci stringiamo alla famiglia del marittimo trapanese deceduto ieri sera nel porto di Napoli”. Così il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, ha commentato l’incidente sul lavoro avvenuto sabato sera al porto di Napoli costato la vita
al marittimo trapanese Gaspare Davì.