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“L’invio o meno di nuove armi è una scelta che dev’essere fatta dai partiti. La scelta di sostenere l’Ucraina è stata importante perché altrimenti la voce delle armi e l’invasione russa avrebbe assolutamente coperto il diritto di un popolo che vuole essere libero e vuole difendere i nuovi confini”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, parlando a margine della manifestazione organizzata dalla Regione Campania a Napoli per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina. Sul si o no all’invio di armi, Manfredi ha detto: “Questa è una valutazione che bisogna fare insieme alla comunità internazionale. L’Italia è in un’alleanza, nella Nato, e quindi queste decisioni vanno prese insieme. Noi non possiamo non essere parte di una coalizione che fino ad oggi ha sostenuto l’Ucraina. Io credo che si fermi l’invio nel momento in cui c’è una volontà da parte delle grandi nazioni di sedersi intorno a un tavolo e di discutere. Questo dobbiamo fare e questo mi auguro che chi ha la possibilità di farlo lo faccia”. Manfredi ha risposto anche alla domanda su chi non ha partecipato alla manifestazione di oggi: “Quando si parla di pace – ha detto – dobbiamo guardare anche alla libertà di espressione. Ci sono tante manifestazioni che spingono in questa direzione, questa è una, chi ha preferito non partecipare a questa manifestazione e partecipare ad altre fa una libera espressione democratica. Penso che quando parliamo di pace la pace è una parola intorno alla quale si riconoscono tutti coloro che hanno a cuore gli interessi dei popoli”. 

“Da Piazza del Plebiscito arriva un messaggio molto chiaro, nessuna ambiguità sul nostro sostegno all’Ucraina e per salvaguardare i diritti del popolo ucraino, però dall’altro lato la necessità di avviare un discorso che porti alla pace e che possa consentire di superare questo momento così difficile per l’Europa e per il mondo intero”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, parlando a margine della manifestazione organizzata dalla Regione Campania a Napoli per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina. “Oggi vediamo – ha aggiunto Manfredi – una bellissima piazza, molto colorata, fatta di tanti giovani che chiedono quello che chiedono in tanti, cioè che ci sia un momento per il cessate il fuoco, che si passi dalla voce delle armi alla voce della diplomazia e che si ritorni a quello spirito negoziale che ha sempre contraddistinto l’Europa negli ultimi anni. Noi abbiamo la necessità di rimettere al centro da un lato il diritto dei popoli, dall’altro di trovare tutte le vie del dialogo che consentano di superare questa fase che è una fase fatta di grandi difficoltà, di grandi lutti e della necessità di ripristinare i percorsi di dialogo tra le nazioni coinvolte in questo conflitto”.