Napoli – Quando un messaggio universale come quello della pace non riesce a fare breccia, allora qualche domanda bisogna farsela. E’ questa la sensazione che resta dopo la grande manifestazione di Piazza del Plebiscito voluta dal presidente De Luca. Un richiamo per tanti alunni, per le scuole, un investimento di 300mila euro per avere oltre 400 pullman, posizionati anche a distanze importanti, e un centro completamente blindato almeno per sei ore.
Quello che resta di questa giornata, però, è l’importanza dell’appello insieme alla poca risposta da parte di amministrazioni, enti e persone comuni. Ci si aspettava una folla da 25mila unità, secondo i calcoli di Palazzo Santa Lucia, questa cifra non è stata toccata.
Tanti studenti che hanno sfruttato l’occasione per godersi la giornata sul lungomare, allontanandosi dalla piazza ben prima che cominciasse la manifestazione. Quelli accompagnati dagli insegnanti, invece, hanno colto il senso e partecipato, comprendendo appieno l’importanza di un evento del genere e dandogli un significato che può avere un peso specifico pari a una lezione in classe. Mosche bianche però, non erano tanti.
C’era anche chi ha manifestato, va detto. Contro De Luca e il Pd, però. Ragazzi che si aspettavano un qualcosa del genere per sensibilizzare le persone in merito ai giovani che hanno perso la vita nel corso delle attività di alternanza scuola-lavoro, un qualcosa voluto proprio dal Pd. In quell’occasione, l’autorizzazione alla manifestazione non fu data. Stavolta sì.
E non c’è stata l’adesione che ci si aspettava da parte del mondo della politica, senza distinzione di colore e appartenenza. C’è chi ha preso le distanze, preferito non prendere parte. Forse un caso? Probabilmente qualcuno ha preferito defilarsi in maniera volontaria.