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E’ un discorso che si sta sviluppando, io ho dato la mia disponibilità. È una decisione che deve venire dalla comunità dei sindaci perché il ruolo dell’Anci è istituzionale e deve rappresentare i piccoli Comuni, le grandi città, il Nord, il Sud e il Centro, gli amministratori del centrosinistra e del centrodestra, i molti sindaci civici, un ruolo che deve fare sintesi delle tante anime del Paese e non ci devono essere categorie che lo possano governare”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, rispondendo a una domanda sulla sua candidatura alla guida dell’Anci, in occasione di Casa Corriere, in corso a Palazzo Reale a Napoli, che quest’anno è incentrato sul tema ‘Democrazia e potere’. Manfredi ha affermato altresì che “il modo migliore per difendere la democrazia è dare risposte ai cittadini, dare risposte ai tantissimi bisogni e spesso i sindaci lo fanno con poche risorse e pochissimi poteri. Sento parlare di riforme dal regionalismo al premierato – ha aggiunto – ma non ho mai sentito parlare di una riforma che riguardi i sindaci. Per dare senso alla democrazia non ci vogliono solo parole, posizionamenti politici, ma fatti perché i cittadini attendono risposte”.

La forza dell’Italia sono le sue differenze e la sua unità, chi vuole rappresentare i bisogni e le potenzialità di crescita del Paese deve dare una risposta a tutti e non pensare che esite un vagone di testa e tanti vagoni di coda”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, parlando a Casa Corriere ed ha aggiunto: “Se ci sono tutti vagoni di testa, allora l’Italia cammina altrimenti avremo un treno che oggi, a mio avviso, è quasi fermo sui binari. Abbiamo bisogno di un treno che cammini velocemente e dunque mettiamo da parte le distinzioni Nord, Sud, Centro, isole”.

La violenza giovanile non è un problema legato al luogo dove nasci o a chi sei figlio, ma al fatto che i giovani vedono la loro affermazione nella violenza e nella sopraffazione degli altri. E’ un virus che sta avvolgendo la nostra comunità non solo a Napoli, ma nel Paese”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, parlando a Casa Corriere all’indomani dell’uccisione di un 15enne a colpi d’arma da fuoco in corso Umberto. Manfredi ha affermato che “non ci possiamo fermare a semplici enunciazioni, dobbiamo capire davvero che cosa possiamo fare perché oggi le persone muoiono per nulla, per una violenza inutile”. Il sindaco ha ricordato anche la rissa, avvenuta nelle scorse settimane, tra gruppi di ragazzi incappucciati che frequentano due dei licei più importanti della città, l’Umberto e il Mercalli, ed ha sottolineato che quei ragazzi “non venivano da Scampia, dalla Sanità, non hanno genitori in galera e non sono ragazzi che non hanno possibilità e questo episodio ci dice che il seme della violenza nei giovani va spesso al di là dell’appartenenza criminale, della marginalità: è un fenomeno sociale”.
 
Oggi la forza di un leader politico dipende dal sondaggio del mese, facendo così non si va lontano. Manca un progetto che riguarda la destra, la sinistra, la maggioranza e l’opposizione, un progetto che guardi al futuro del Paese in una dimensione internazionale”. E’ l’opinione espressa dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, intervenuto a Casa Corriere in corso da oggi e fino a domenica a Palazzo Reale, manifestazione che quest’anno affronta il tema ‘Democrazia e potere’. Secondo Manfredi, “serve ripensare la politica al di là dei posizionamenti, e le istituzioni hanno la responsabilità e il dovere di pensare a medio e lungo termine. Oggi invece – ha aggiunto – siamo in una situazione in cui la quotidianità della politica si sta mangiando il futuro del Paese ed è un tema che riguarda tutti, è un tema della democrazia che se non funziona spinge le persone a pensare che ci possano essere modelli di governo più efficaci e dunque dobbiamo fare una profonda riflessione perché si può arrivare a una situazione quasi di non ritorno”.