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Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, invoca “un nuovo patto di fiducia nei confronti dei sindaci e delle Amministrazioni locali perchè noi rappresentiamo i cittadini italiani e per far questo ci vogliono degli interventi selettivi. Condivido su questo aspetto quello che ha detto il ministro Giorgetti però questa selezione facciamola bene. Scegliamo veramente nel Paese chi deve contribuire di più al riequilibrio di una situazione finanziaria che è sicuramente complessa e chi deve farlo di meno”.
Nel suo intervento all’assemblea dell’Anci a Genova, ha sottolineato che “va rivisto il tema della finanza locale. Noi siamo l’unica amministrazione pubblica che non ha una finanza derivata. La maggior parte di quello che noi incassiamo deriva dalla imposizione delle tasse e dalla capacità di riscossione che è diversa da zona a zona del Paese anche per maggiore o minore reddito dei cittadini, maggiore o minore propensione al pagamento. Noi siamo quelli che ci dobbiamo far carico dei problemi del Paese. Molti altri enti vivono di una finanza derivata e forse potrebbero dare un contributo maggiore ai problemi che stiamo vivendo in questo Paese. Se gli diamo 50 euro in più e poi gli aumentiamo i costi dei servizi non credo che siano contenti i cittadini”.

Se noi pensiamo che al centro ci sta il cittadino, la necessità di garantire servizi essenziali e se dall’altro mettiamo la necessità di fare una buona amministrazione assumendosi delle responsabilità – ha aggiunto Manfredi citando l’esperienza di Napoli – alla fine non paga il cittadino e i conti si rimettono in ordine. Questo è quello che dovremmo fare anche a livello nazionale. I Comuni sono le Amministrazioni che hanno pagato di più i tagli negli ultimi 15 anni. Dal 2007 i trasferimenti centrali si sono ridotti del 40 per cento”.
I Comuni, ha aggiunto, “sono quelli che risentono di più dei fenomeni economici. L’inflazione la pagano i Comuni perchè sono loro che pagano la luce, comprano il cibo nelle mense, fanno la manutenzione nelle strade. I Comuni – ha ancora sottolineato – sono quello che debbono garantire la qualità della vita dei cittadini garantendo la pulizia delle strade, tenendo le scuole aperte, facendo passare in orario gli autobus”. Ma “l’aumento dell’inflazione, l’incremento degli oneri dell’aumento stipendiale per i dipendenti pubblici portano implicitamente alla riduzione della capacità di spesa dei Comuni. A questo aggiungiamo i tagli” come quello del reddito di cittadinanza che “non ha di certo tagliato la povertà”.

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