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NAPOLI – Si sanno tre, quattro cose a proposito dei fondi che arriveranno a Napoli nel post (si spera) pandemia. La prima è che ammontano a 1,3 miliardi di euro (in 20 anni) solo per quanto riguarda la fonte nazionale. La seconda è che, a proposito di questi ultimi, entro il 15 febbraio, dovrà essere presentato un piano di rientro. La terza è che se ne parlerà ufficialmente in consiglio comunale tra giusto 2 settimane: il 21 gennaio. La quarta è che per la parte dei fondi europei, strutturali e del Pnrr, si devono presentare i progetti giusti per accedere ai bandi.
 
Ci vuole, quindi, unità d’intenti. Il sindaco Manfredi lo va predicando da tempo dentro e fuori la sala dei Baroni.
 
Salvo, però, disunirsi quando comincia a tradurre in delibere la sua azione di governo. 
 
Leggere per credere la nota del gruppo consiliare di Forza Italia: “Il sindaco Manfredi non può, sul futuro di Napoli, da un lato, invocare uno sforzo collettivo da parte della città e l’unità politica come ha fatto sui giornali di oggi, e poi fare scelte che di fatto limitano l’accesso alla gestione dei fondi del Pnrr”, dichiarano Iris Savastano, Salvatore Guangi e Domenico Brescia
 
“Manfredi ha ragione a dire che Napoli è in una condizione così grave ma, allo stesso momento, davanti a una opportunità così importante come quella del Pnrr e degli stessi fondi Salva-Napoli che sarebbe sbagliato compiere scelte elitarie e di parte. Per questo, non capiamo la ragione per la quale abbia voluto stringere un accordo solo con gli atenei cittadini e non, ad esempio, anche con gli ordini professionali a proposito della gestione e i progetti che serviranno per utilizzare davvero i fondi che avremo a disposizione”.
 
“Tra l’altro – fanno notare sempre i consiglieri azzurri – troviamo sbagliato che il Comune metta a disposizione delle Università dati, materiali, atti e documenti in suo possesso, necessari allo svolgimento delle attività di studio e di ricerca mentre i risultati delle attività di ricerca scientifica nonché le relazioni e gli studi resterebbero di esclusiva proprietà degli atenei”.
 

“Il sindaco si è disunito, direbbe Paolo Sorrentino. Noi – concludono i rappresentanti di Fi nella Sala dei Baroni – speriamo che, con una discussione franca e un ascolto vero in consiglio comunale, ritrovi la coerenza necessaria per tracciare la strada giusta e far giungere i napoletani ad obiettivi concreti per la loro vita”.

Anche Catello Maresca promette battaglia in consiglio: “E’ un grave errore – dice l’ex candidato sindaco – pensare di gestire i fondi del Pnrr senza uno strumento di partecipazione e trasparenza. C’è l’elevatissimo rischio che questo meccanismo si possa trasformare in un modo per eludere la normativa sull’assegnazione della progettazione e della gestione delle risorse”.