NAPOLI – Notarlo oggi, nella giornata in cui, dandola, un pò esageratamente, per deceduta, Rosetta Iervolino si è trovata costretta a dichiarare “sto bene: non c’è male, ho solo un po’ di mal di schiena”, notarlo oggi, rimanendo in tema di necrologi, fa capire che questi ultimi sarebbero da comporre, un pò commossi un pò nostalgici, per chi a Napoli è morta sul serio: l’appartenenza partitica dei leader. E, con essa, una certa rappresentatività di Napoli nei partiti nazionali. Che poi è un pò l’altra faccia della medaglia.
E insomma: a 25 giorni dal giorno delle elezioni politiche, per chi voteranno i quattro principali candidati sindaco che un anno fa di questi tempi si davano battaglia per Palazzo San Giacomo? Mistero napoletano.
Gaetano Manfredi, Catello Maresca, Antonio Bassolino e Alessandra Clemente come voteranno il 25 settembre?
Per un motivo o per un altro non si sa.
Gaetano Manfredi, colui il quale vinse la corsa del 2021 e che oggi, quindi, si ritrova a fare il mestiere di sindaco, in questa campagna elettorale si ritrova impegnato più a fare l’equilibrista che altro. Stando attento a non dichiarare in pubblico per chi vota.
Si esprimerà per il Partito Democratico? Premierà il Movimento 5 Stelle di quel Giuseppe Conte che lo volle ministro? O magari si butterà sul Terzo Polo? Nella sua coalizione ci sono tutti. Ma lui non vuole mettere alla prova la suscettibilità di nessuno che faccia parte del suo campo largo. Il silenzio mai come in quest’occasione è giudicato d’oro. Tant’è che anche ai suoi assessori, nei giorni scorsi, avrebbe raccomandato di tenersi quanto più lontano possibile dalla campagna elettorale più disgraziata della storia a suo modo di vedere. Il che, comunque, già basterebbe e avanzerebbe per intuire il suo orientamento di voto a favore di chi avrebbe continuato con il Governo Draghi. E comunque: col Patto per Napoli che la destra meloniana promette di rivedere, meglio chiudere la bocca e incrociare le dita.
Chi, al contrario, parla molto senza però mai dire da che parte stia davvero è il suo principale competitor di un anno fa: il fu candidato del centrodestra al Comune di Napoli Catello Maresca.
Introdotto nel mondo politico da Mara Carfagna, quando, fino a qualche giorno fa, era nel novero dei candidabili, lo si dava tra le fila del centrodestra. Una volta per Forza Italia, una per la Lega. Un’altra ancora per un seggio in quota Fratelli d’Italia. Più che occhi di tigre, occhi di volpe per agguatare qualsiasi occasione si presentasse. Il suo doroteismo, ad un certo punto, ha fatto pensare anche ad una corsa per i centristi di centrodestra, per Noi Moderati: lo schieramento di Lupi, Toti e Brugnaro. Ma nulla. Tant’è che di lui si continua a sapere con esattezza solo una cosa: che, contemporaneamente, fa il giudice di Corte d’Appello a Campobasso e il consigliere comunale di opposizione a Napoli.
Capitolo Antonio Bassolino. Che farà il vecchio leone della sinistra napoletana? “Io sono stato un fondatore del Pd…”: quante volte l’abbiamo ascoltata un anno fa nei suoi comizi questa frase? Salvo poi correre contro il Pd ed essere sostenuto da un solo partito nazionale: Azione di Carlo Calenda. L’ex sindaco voterà Terzo Polo allora? In realtà, in Azione, dopo lo sfortunato feeling dell’anno scorso, se ne sono perse le tracce.
Per chiudere la trasmissione: Alessandra Clemente. Già: per chi voterà l’ex pupilla di Luigi de Magistris? Stamattina l’ex sindaco ora capopopolo di Unione Popolare ha presentato la squadra dei candidati alle prossime elezioni politiche. Ma della golden girl della politica napoletana nemmeno l’ombra.
Voterà per la coalizione del Partito Democratico, per i 5 Stelle o per il suo ex mentore che, però, sul più bello, lo scorso anno, l’ha abbandonata al suo destino?
Il mistero, come in una storia di Maurizio de Giovanni, si infittisce. Ma poi non ci lamentiamo se la distanza tra Roma e Napoli si andrà ad allungare.