NAPOLI – A vincere ci si prende gusto. Figurarsi a stravincere. Del resto, ottenere oltre il 60% a Scampia, o conquistare, tra Napoli e provincia, 7 collegi uninominali su 7 dà la carica giusta.
Il giorno dopo le elezioni, la Campania si ritrova unica isola gialla grillina attorniata dal blu del centrodestra a trazione Fratelli d’Italia. E nei meetup, col morale a mille, inevitabilmente il pensiero già corre alle prossime sfide elettorali.
Ad una in particolare, ancora un po’ lontana ma non per questo vissuta già con meno ansia: quella del 2025, quando in Campania si andrà a votare per le regionali.
Ecco: la sfida che il Movimento 5 Stelle non vede l’ora di lanciare è al Governatore Vincenzo De Luca. Il disegno che sognano i grillini è quello che prevede la presa di Palazzo Santa Lucia con il suo uomo simbolo, l’unico leader, a parte Giuseppe Conte, riconosciuto da queste parti: Roberto Fico.
Tanto è vero che, il giorno dopo la conferenza stampa in cui tutti (compreso Fico) hanno fatto attenzione a non rompere con il Pd e il resto del centrosinistra non deluchiano, Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello, i tre consiglieri regionali del Movimento, commentando l’esito del voto, spendono queste parole:
“Il grande sconfitto di queste elezioni è Vincenzo De Luca. E’ riuscito ad affondare il Pd e salvare per il rotto della cuffia solo suo figlio Piero. La bocciatura dei suoi fedelissimi, pesantemente sconfitti in tutti i collegi, alcuni dei quali ritenuti blindati, è la rappresentazione del disastro che ha compiuto. Una vera ecatombe frutto del suo malgoverno”.
“Da oggi – rimarcano poi i consiglieri pentastellati – per noi del Movimento 5 Stelle inizia un lavoro territoriale importante verso le future elezioni regionali. Manderemo a casa un Governatore alle battute finali che non ha più la fiducia dei cittadini della nostra Regione e restituiremo alla Campania una guida all’altezza della nostra gente”.
Con chi? Con l’unico leader campano che può dirsi riconosciuto e pronto per quell’incarico: Roberto Fico, appunto. Tanto, è la scommessa di chi è nel Movimento, tra 3 anni sarà bell’e superato anche l’ostacolo del doppio mandato: Fico ne ha fatti già due in Parlamento, ma il Movimento è sempre più il partito di Giuseppe Conte. E Conte già quest’anno ha digerito la regola imposta da Beppe Grillo con una certa difficoltà.