Tempo di lettura: 3 minuti

Dedico questa serata alle nostre 20mila matricole che ogni anno ci fanno sentire giovani e fanno ripartire la macchina voluta da Federico II che nel 1224, invece di fare una chiamata alle armi, fece una chiamata agli studi”.
Lo ha detto il rettore dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito, in occasione delle celebrazioni al teatro San Carlo per festeggiare gli 800 anni dell’Ateneo.
Una festa ricca di eventi e di personaggi noti del mondo della cultura, della scienza, dell’imprenditoria, delle istituzioni. In sala le autorità cittadine, il prefetto, Michele di Bari, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Il rettore ha espresso l’auspicio che “le Università continuino a crescere, che si mantenga solida la rete universale del sapere e che lo spirito federiciano continui ad andare avanti perché finché sarà così avremo la nostra civiltà, la nostra umanità, il nostro vivere insieme. Sicuramente – ha aggiunto – ci saranno momenti difficili anche nei prossimi 800 anni, come li abbiamo visti nella nostra lunga storia, ma la presenza dell’Università e il fatto che le matricole continuino a rispondere a questa chiamata è forse per noi la garanzia più importante che ci sia per un futuro migliore”.
Nel corso della serata è stata presentata la moneta celebrativa realizzata dall’Istituto Poligrafico e della Zecca dello Stato italiano, i cui primi esemplari sono stati donati alle autorità. Poi spazio alla consegna dei riconoscimenti ai Laureati illustri che quest’anno sono la scrittrice Viola Ardone, il capo del Dipartimento per gli Affari interni territoriali del Ministero dell’Interno ed ex prefetto di Napoli Claudio Palomba, il Chari Mission Board for Vaccination Gualtiero Walter Ricciardi, il capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Giovanni Russo, la scrittrice Chiara Valerio, lo scrittore Roberto Saviano e il ceo di Aeroporti di Roma Marco Troncone.
A raccontare gli 800 anni di vita dell’Università laica più antica del mondo è stato il divulgatore scientifico Alberto Angela. “La storia della Federico II è come un lunghissimo binario con tante traversine che sono gli studenti, i docenti, e con grandi stazioni che sono le scoperte – ha affermato -. Il fatto che la Federico II sia legata intimamente alla storia di una città come Napoli, e adesso anche fuori dalla città, fa capire perfettamente quale fosse l’idea di Federico II: creare uno Studium, così si chiamava allora l’Università, intimamente collegato al luogo e alle vicende in cui si trova e non è un caso che Napoli e la Federico II stiano andando di pari passo da così tanti secoli”. A concludere la serata il concerto lirico a cura dell’associazione Nova Neapolis Aps con i solisti dell’Orchestra da camera di Napoli.

L’Università Federico II di Napoli ha ricordato stasera Franco Di Mare, il giornalista Rai recentemente scomparso: il pubblico del teatro San Carlo, dove è in corso la cerimonia per gli 800 anni dalla fondazione dell’Ateneo, ha riservato al ricordo del giornalista un lungo e caloroso applauso.
Alla figlia Stella è stata consegnata la moneta celebrativa della Federico II. “Mio padre era legatissimo alla Federico II e alla sua Napoli – ha detto la figlia – era per me doveroso essere qui oggi”.