È stato firmato a Caivano (Napoli) l’atto che istituisce la Consulta straordinaria per persone con disabilità – primo organismo di questo genere realizzato nel comune attualmente sciolto per infiltrazioni camorristiche – “un luogo – ha spiegato il ministro Alessandra Locatelli – in cui far incontrare istituzioni, famiglie dei disabili e associazioni, raccogliere richieste ed elaborare proposte progettuali. La consulta vuole dar voce a queste persone che finora non potevano neanche esprimersi, vuole rispondere ai bisogni della comunità, mettere a fuoco i bisogni e tener conto delle differenti situazioni”. A firmare l’atto costitutivo, oltre alla ministra per la disabilità, anche il commissario straordinario di Governo Fabio Ciciliano e le famiglie di alcuni disabili, presenti oggi presso gli uffici del Commissariato straordinario in Corso Umberto.
“Proprio dalla Consulta – aggiunge la Locatelli – vorrei attingere per poter portare progettualità che rispondano alle esigenze delle persone, penso ai tanti bimbi con disturbo dello spettro autistico o ai ragazzi con disabilità intellettive, relazionali, sensoriali e fisiche. La Consulta deve essere un punto di riferimento per creare continuità e superare le difficoltà attuali, anche il fatto che tanti sono costretti ad uscire da Caivano per trovare risposte”.
“E’ fondamentale per lo studente disabile e le famiglie il lavoro dell’insegnante di sostegno.
Stamani ho incontrato quelli del liceo Braucci di Caivano ed è emerso con chiarezza che quando sono motivati, hanno un rapporto con i ragazzi e la famiglia che trascende l’orario scolastico e abbraccia la vita del ragazzo disabile a 360 gradi. Nel futuro si dovrà garantire la continuità di tale strumento per rende un servizio buono”. Lo ha detto a Caivano (Napoli) il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, che ha firmato l’atto costitutivo della Consulta straordinaria per le persone con disabilità. La Locatelli ha spiegato che “il ministro Valditara sta ragionando su una riforma del sostegno scolastico, proprio per rendere lo strumento più stabile, circostanza che motiva anche i docenti”.
“Investirò alcune risorse del mio ministero per progetti qui a Caivano, ma saranno investimenti fatti per dare la possibilità permanente al territorio di attivarsi ma anche per incoraggiare le persone qui residenti, affinchè siano stimolate a muoversi e a fare la propria parte”.
Così a Caivano (Napoli) il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli ha risposto alle domande dei cronisti subito dopo la firma sull’atto che istituisce la Consulta straordinaria per le persone con disabilità. La Locatelli ha spiegato che la decina di disabili con propri familiari presenti all’incontro presso gli uffici del Commissariato di Governo e alla firma dell’atto, “mi hanno posto tematiche come le mancanza di opportunità da offrire alle persone disabili a Caivano, siano esse bimbi o adulti, dunque la necessità di poter fare attività, avere servizi, non spostarsi per fare sport, ovviamente anche problemi di accessibilità a palazzi e strutture. Problemi non lontani dai bisogni di cittadini di altre parti d’Italia, però va detto che qui ci sono delle complicazioni in più, c’è bisogno di un collegamento tra famiglie dei disabili e i vari soggetti che se ne occupano, e di punti di ritrovo e luoghi in cui queste persone possano sentirsi ascoltate”.
Un’area verde con una struttura dove poter tenere i ragazzi disabili impegnati in attività formative, artistiche, sportive. E’ quanto richiesto in via prioritaria dalla decina di genitori di ragazzi disabili, tutti residenti a Caivano (Napoli), che oggi hanno firmato presso gli uffici del Commissariato di Governo in Corso Umberto, insieme al Commissario Straordinario Fabio Ciciliano e al ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, l’atto che istituisce la Consulta straordinaria per le persone con disabilità; organismo di cui faranno parte e in cui potranno discutere, portare richieste ed elaborare progetti. Le loro sono richieste normali in qualunque territorio, ma non a Caivano, dove i disabili non sono mai stati la priorità della politica locale. Anna, madre di Giuseppe, bimbo autistico di undici anni, spiega che deve andare “nel comune di Qualiano per curare mio figlio. Qui a Caivano non c’è nulla, e se c’è qualcosa si paga profumatamente, come la piscina. Non c’è alcuna attenzione ai disabili. Eppure non chiediamo la luna, solo di avere le stesse opportunità che hanno gli altri cittadini e poi uno spazio dove poter far socializzare e tenere impegnati i nostri ragazzi, penso a laboratori di pittura, di ceramica”.
Il papà di un ragazzo affetto dalla sindrome di down che quest’anno si diplomerà all’istituto alberghiero, dice che “dopo l’orario scolastico i nostri ragazzi non sanno più cosa fare, è questa è una grande ingiustizia. E ora che si diploma mio figlio non avrà alcuna opportunità”.
Una madre, che è anche insegnante di sostegno, spiega che “mio figlio era un tronco, non si muoveva, e al San Raffaele a Roma lo hanno assistito e curato e oggi suona il sassofono. Ma qui a Caivano non ha nulla da fare”.