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NAPOLI – Senza di lui, il diluvio. Catello Maresca, magistrato a Campobasso e consigliere comunale di opposizione a Napoli, il 10 agosto scorso, a liste apertissime per le prossime elezioni politiche, dava una intervista al Mattino intitolata “Io tra i candidati? E’ improbabile, però mai dire mai”. 

Le cronache di quei giorni lo davano tra i papabili del centrodestra per una investitura romana in qualche buon collegio. 
 
Ma oggi che quel mai di cui sopra si è concretizzato, ne ha per tutti: per Giuseppe Conte, per Susanna Camusso, per Dario Franceschini, per Sestino Giacomoni. Tutti, a suo modo di vedere, candidati fantocci per Napoli.
 
Il 10 agosto, gli occhi non della tigre perché il copyright per questa tornata elettorale appartiene al Pd di Letta, ma probabilmente della volpe vicino all’uva del centrodestra che un anno fa lo volle leader nella corsa alle comunali di Napoli, brillavano con queste parole: “Credo che la Meloni possa davvero rappresentare quella destra sociale di cui il Paese ha bisogno ed avvicinarsi così alle posizioni anche di chi è più moderato ma crede fortemente alla necessità di una politica liberale ed europeista, che metta al centro dell’agenda il rispetto delle regole e la legalità come presupposto del progresso economico e sociale”.
 
Fatto sta: oggi che la Meloni schiera a Napoli da Sergio Rastrelli a Marta Schifone, Maresca si chiede: “Chi rappresenterà i cittadini campani in Parlamento?”
 
Dopo aver indicato i paracadutati doc Conte, Franceschini, Camusso e Giacomini, Maresca la mette così: “Taccio del livello medio degli altri candidati. Ma chi li porterà tra la gente per la campagna elettorale? E chi li voterà? Il signor nessuno”, si risponde l’ex pm della Dda.
 
“Sembra che i partiti giochino una partita a perdere. Sia a destra che a sinistra ho l’impressione che si tenda essenzialmente a proteggere le posizioni e salvaguardare gli amici degli amici. Ma per me la politica è altro”, chiarisce il consigliere.
 
“Molti partiti catapultano candidati improbabili, mai visti sul territorio o di livello talmente basso che già si sa che non faranno nulla o lo faranno male perché incompetenti – continua nel suo j’accuse l’ex candidato sindaco del centrodestra – A Napoli, poi, il povero Manfredi, che ha basato tutto sui suoi rapporti romani, avrà vita durissima. Chi porterà a Roma le nostre istanze, conoscendo davvero i problemi e proponendo le giuste soluzioni?”
 
Maresca si risponde ancora una volta così: “Il signor nessuno”