Contro il ddl condotta, ma anche quello sicurezza. Il liceo Vico è la prima scuola occupata a Napoli, avanguardia di una possibile mobilitazione contro i provvedimenti del governo. “Quello che vediamo intorno a noi è uno scenario ormai più che preoccupante” dicono studenti e studentesse, da ieri in occupazione. “L’obiettivo – accusano – è far pesare molto di più la condotta disciplinare sul profitto scolastico”. Bocciatura automatica con meno di 6 in condotta, debito formativo riportando il 6. E per ottenere il massimo dei crediti scolastici, non si può scendere sotto il 9.
Una rivoluzione alla secondaria di primo e secondo grado, divenuta legge lo scorso settembre. Un cambio di paradigma rifiutato da tanti, firmato dal ministro Valditara. “È in aperto contrasto – sostengono i ragazzi del Vico in conferenza stampa -con lo Statuto delle studentesse e degli studenti che nell’articolo 4 sancisce che “Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto””.
Gli occupanti non digeriscono il merito della riforma, ma anche il metodo. “Il messaggio che arriva a noi – protestano – è “imparate fin da subito che dissentire vuol dire essere puniti, essere sospesi, essere isolati”. E ricordano il caso Raimo, lo scrittore-docente sospeso dal ministero, dopo le critiche a Valditara. Ma il malcontento non finisce qui. Tra il ddl condotta e il dl sicurezza, ora all’esame del Parlamento, ci vedono una linea di continuità. Perché il decreto “introduce nuovi reati e estende sanzioni e aggravanti, criminalizzando pesantemente le proteste pacifiche”. E inoltre, colpirebbe “quasi unicamente le fasce più marginalizzate del tessuto sociale”. E una prima risposta è l’occupazione.