Guerre, morti a largo del Mediterraneo, distruzione, disumanità, omicidi tra le mura domestiche, povertà, fame. La Passione di Cristo rivive ogni giorno, da oltre due millenni, nella croce che continua a portare l’uomo in un mondo in cui non c’è giustizia, carità, pace. La Pasqua è tra i momenti della religione Cristiana che più inducono alla riflessione dell’uomo sull’umanità. Su questa linea il Comune di Trecase presenta, domenica 24 marzo alle 19.30, uno straordinario evento intriso di cultura, arte e riflessione filosofico-religiosa. «L’uomo» è la drammatizzazione della Passione di Cristo, una rappresentazione teatrale con lampi cinematografici in cui si sovrappone l’uomo moderno al Figlio di Dio che fu crocifisso per gli esseri umani, ma il cui sacrificio ancora sembra essere vano.
Lo spettacolo sperimentale si terrà nella Villa Filippone, nell’omonima traversa a Trecase, ed ha la direzione artistica di Onofrio Brancaccio, esperto di comunicazione e regista Rai.
Lo spettacolo rientra nel cartellone «Eventi metropolitani 2023/2024» voluto ed organizzato dall’Amministrazione Comunale di Trecase, guidata dal Sindaco Raffaele De Luca e con il patrocinio ed il contributo della Città Metropolitana di Napoli .
Un fitto calendario di eventi di alta qualità che hanno preso il via con le manifestazioni di Natale e si concluderanno a settembre 2024.
L’opera nella sua totalità sarà diretta da brancaccio che ha scritto insieme a tre importanti realtà teatrali del territorio, i cui registi sono Ignazio Panariello, Ludovico Molinari e Tommaso Oropallo, che a loro volta cureranno la messa in scena dei “quadri” da rappresentare. Inoltre, la direzione artistico-culturale ha collaborato con il clero, in particolare con don Antonio Ascione del Santuario di Santa Maria delle Grazie e San Gennaro e don Francesco Pinto della parrocchia di Sant’Antonio da Padova, per rispettare nella narrazione l’assunto teologico.
Lo spettacolo della Domenica delle Palme è strutturato su quattro quadri che si muoveranno estemporaneamente, con attori in abiti d’epoca collocati su quattro palchi. Nella rappresentazione, tra passato e futuro, emergeranno riferimenti ai bambini della Striscia di Gaza, alle mamme che hanno visto morire a mare i propri figli mentre venivano aiutate dalle Ong, ai siriani e libici in fuga dalla guerra. Alla popolazione Ucraina duramente colpita dalla guerra con la potente Russia.
Il dramma dell’umanità odierna a confronto con la Passione e la crocifissione di Cristo tra tradimenti, interesse, devastazione. Un momento di alto spessore artistico, ma anche un’alternativa per vivere la preparazione alla Pasqua ponendosi molte domande su dove stia andando l’umanità.
La manifestazione, realizzata anche con il supporto di Teresa Matrone, assessore alla Cultura di Trecase, si avvarrà anche della collaborazione di tante associazioni di volontariato del territorio che si occuperanno della sicurezza e della logistica dell’evento. «Questo evento – ha detto il direttore artistico Onofrio Brancaccio – è stato realizzato coinvolgendo le numerose realtà importanti del territorio che si occupano di fare cultura e sociale, coinvolgendo bambini e adulti in iniziative di grande qualità. Così, grazie al Sindaco Raffaele De Luca e all’ Amministrazione Comunale Comunale abbiamo portato sul nostro territorio una rappresentazione nuova della Passione che avesse tanti collegamenti con l’attualità. Ricerca e sperimentazione, anche con la fusione di stili espressivi, che caratterizzano tutto il cartellone di Eventi Metropolitani».
«Un evento di straordinaria importanza – sottolinea il sindaco di Trecase, Raffaele De Luca – un unicum nel suo genere, che coinvolge l’intera Comunità cittadina e che sarà rappresentato ai piedi di una delle storiche ville di Trecase. Un “percorso” dove l’arte è la cultura, si esaltano nei contenuti dei quadri con momenti di straordinaria emozione e commozione. Ringrazio i parroci e le comunità parrocchiali, le associazioni teatrali e di volontariato, le donne e gli uomini tutti per la preziosa collaborazione.
“La felicità è un percorso non, una destinazione”. Madre Teresa di Calcutta».