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Napoli – “È stato uno scrittore grandissimo. Era un amico, una persona a cui veramente in tanti dobbiamo tantissimo, a Napoli e non solo a Napoli”. A ricordare così Raffaele La Capria è il regista Mario Martone, oggi tra la camera ardente e il funerale dello scrittore premio Strega scomparso ieri a Roma a 99 anni. “Ricordo quando vide il mio Morte di un matematico napoletano e fu così bello che uno scrittore come lui lo apprezzasse – racconta – In qualche modo è come se grazie a lui e a Francesco Rosi, grazie al loro sguardo, io nascessi. Proprio l’altro ieri, mi sono trovato a presentare Le mani sulla città ai ragazzi del Cinema America, in una proiezione in piazza e ripensavo a cosa era stato capace di fare”. Ma il ricordo che più lo racconta appartiene al privato. “Ero appena stato nominato direttore del Teatro di Roma – dice Martone – e la moglie Ilaria Occhini recitava in uno spettacolo di Luca Ronconi all’Argentina. Il mio ufficio dava sulla parte laterale e facevo spesso tardi. Ogni sera, era stupendo, lo trovavo lì con Guappo, il suo cane, ad aspettare Ilaria che uscisse dalle prove, come un fidanzato innamorato”.