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John Elkann costretto a passare tra festoni azzurri, striscioni inneggianti allo scudetto del Napoli. Perfino palloni con la maschera di Osimhen, appesi al soffitto. Un contrappasso mica da ridere, per il rapollo di casa Juve. Non è uno scherzo ma realtà, quanto visto stamattina a Napoli, nella scuola elementare Giuseppe Quarati del Vomero. L’istituto è addobbato a festa, per l’apoteosi tricolore, come tanti palazzi pubblici in città. Elkann e la moglie Lavinia Borromeo sono giunti per presentare il progetto nazionale Matabi, apprendimento attraverso il gioco.

La Fondazione Agnelli finanzia la formazione degli alunni, mirata sulla matematica. “Perché in Italia c’è un ritardo nell’apprendimento della matematica” spiega Elkann, presidente della fondazione. Nulla a che vedere, però, con l’algebra delle penalizzazioni, tormento della Juventus, attesa domani da un’altra sentenza della giustizia sportiva. “Sono felice di essere oggi a Napoli e dar vita a Matabi – dichiara il ceo di Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli -, che vuol essere uno stimolo all’apprendimento. Ed è bello vedere come stamattina abbiamo visto, bambine e bambini entusiasti a giocare, e giocando imparare”.

Nonostante una città vestita a festa, il nipote dell’Avvocato sottolinea: “Per noi è stato molto importante partire da Napoli per quest’iniziativa, proprio per l’entusiasmo con cui è stata ricevuta. Se uno guarda i progetti che abbiamo in atto, su 88 totali 30 sono in Campania, 20 a Napoli, e 9 in questa scuola dove siamo oggi”. Quanto al calcio, Elkann incassa con stile l’esito del campionato: “Napoli sta festeggiando e ha ragione di festeggiare questa grandissima vittoria che la squadra ha ottenuto con cinque giornate di anticipo, con una incredibile capacità in attacco e altrettanto in difesa. Uno straordinario successo che fa bene al nostro campionato e al calcio italiano”.

Tra i doni consegnati dalla scuola ad Elkann e signora, tuttavia, anche una cassata siciliana, dal significato inequivocabile: al centro il simbolo del club azzurro e lo scudetto con il numero 3. L’istituto diretto dalla dirigente Marina Esposito ha donato anche un corno portafortuna, con alla base la maschera di Pulcinella. “Grazie, ne abbiamo bisogno” scherza Elkann. “Indubbiamente per la Juventus – aggiunge il patron bianconero – questo è stato un anno molto difficile fuori dal campo, e la squadra ha dimostrato in campo di essere seconda, ad oggi, e giovedì di disputare la semifinale dell’Europa League, e di far sì che la Juventus debba essere difesa in tutte le sedi. Perché il calcio è importante per il nostro paese, è importante per l’Europa. E la Juventus, come ho detto tante volte, non è il problema ma è parte della soluzione”.

Sui bianconeri, tuttavia, incombono le sentenze sportive. “Noi stiamo lavorando, e il presidente Ferrero con l’amministratore delegato Maurizio Scanavino stanno facendo tutto, come è sempre stato fatto – giura il numero uno di Exor -, nel rispetto delle autorità, in modo tale da proteggere quelli che sono gli interessi della Juventus, dei suoi tifosi, ma soprattutto del calcio italiano e non solo”. E, in attesa di una tempesta perfetta, alla Juventus si programma il futuro. La prima pietra della ricostruzione potrebbe essere Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del Napoli. Per la società di De Laurentiis non sarebbe un addio indolore. “Ha tante possibili scelte Giuntoli, sceglierà lui” dice Elkann, tradendo un sorriso ammiccante.