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Maurizio Sarri, ex allenatore del Napoli e attualmente fermo ai box dopo l’esperienzaalla Lazio, ha rilasciato un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’ in cui ha raccontato alcuni momenti significativi della sua carriera partenopea. L’intervista offre uno sguardo interessante su alcune delle dinamiche interne al Napoli durante il suo periodo da allenatore. Tra aneddoti personali e riflessioni sulla sua esperienza, Sarri ha parlato del suo rapporto con Gonzalo Higuain, del presidente Aurelio De Laurentiis e ha confessato un rimpianto legato a Christian Maggio.

Uno dei punti centrali dell’intervista riguarda Gonzalo Higuain, il centravanti argentino che con Sarri ha vissuto una delle sue stagioni più memorabili. L’allenatore toscano ha rivelato un interessante retroscena sul primo incontro con il “Pipita“: “Quando arrivai a Napoli, lui voleva andare via. Lo convinsi in 5 minuti: gli dissi che con il calcio che avrei voluto proporre, avrebbe segnato valanghe di gol”, ha raccontato Sarri. In effetti, Higuain realizzò un numero impressionante di reti sotto la guida di Sarri, raggiungendo il record di 36 gol in una sola stagione di Serie A nel 2015-2016.

Il loro rapporto non era solo professionale, ma anche basato su una grande fiducia reciproca: “Da quella volta, quando ci discutevo gli dicevo sempre: Gonzalo dammi ragione ora, tanto poi me la dai fra tre giorni”. Sarri ha poi aggiunto che Higuain sarebbe il centravanti ideale per qualsiasi allenatore, definendolo un “top assoluto”. Parole che mostrano quanto Sarri abbia apprezzato il talento dell’attaccante argentino, che sotto la sua guida ha raggiunto l’apice della carriera.

Sarri ha espresso anche il suo pensiero sull’attuale fase del Napoli e su Aurelio De Laurentiis, il vulcanico presidente azzurro. Alla domanda se fosse più sorpreso dal silenzio recente di De Laurentiis o dai grandi investimenti del club durante il mercato estivo, Sarri ha risposto con una nota di ammirazione per Antonio Conte, che in quel momento era il nuovo allenatore del Napoli: “Sono ammirato da Conte. Antonio, oltre ad essere un grandissimo allenatore, ha questa capacità di far investire i suoi club”, ha detto. Secondo Sarri, il Napoli ha costruito una squadra forte e Conte potrebbe avviare un ciclo vincente, anche se non è sicuro che i risultati arriveranno immediatamente.

Riguardo a De Laurentiis, Sarri ha riconosciuto il carattere impulsivo del presidente, ma ha anche espresso gratitudine per aver avuto l’opportunità di allenare la squadra del suo cuore: “Sotto la sua gestione il Napoli è cresciuto e gli sarò sempre grato per avermi fatto allenare la squadra del cuore”. Il silenzio di De Laurentiis ha comunque sorpreso Sarri, ma l’allenatore spera che questo possa essere l’inizio di qualcosa di positivo.

Infine, Sarri ha parlato di un episodio che, a distanza di anni, continua a fargli provare un senso di colpa: il mancato saluto a Christian Maggio nell’ultima partita di campionato con il Napoli. “Mi sono scusato personalmente quando ci siamo rivisti qualche mese fa a Coverciano“, ha detto Sarri. L’allenatore ha spiegato che, nell’ultima partita della stagione 2017-2018, preso dalla voglia di raggiungere il traguardo dei 91 punti in classifica, non fece entrare Maggio in campo, nonostante fosse la sua ultima occasione di salutare i tifosi azzurri. “Ho sbagliato“, ha ammesso Sarri, riconoscendo che l’aspetto umano in quel caso fu messo in secondo piano rispetto alla pressione del risultato.